Vigili del fuoco “senza mezzi” efficienti, a richio l’incolumità pubblica

A rischio l’incolumità pubblica a causa della poca affidabilità del parco mezzi ed attrezzature dei vigili del fuoco. La situazione è disastrosa nei distaccanti Vigili del Fuoco dell’ex provincia di Trapani, costretti a lavorare con un parco automezzi costantemente insufficiente e con i mezzi attualmente in dotazione vecchi e logorati dall’usura. La denuncia  è del Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco Conapo che parla “di situazione drammatica”. soprattutto nei distaccamenti di Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano e Salemi dove i mezzi, essendo vecchi ed obsoleti, si guastano con maggiore frequenza e mandano in tilt i soccorsi.  La denuncia del Sindacato Conapo è stata amplificata dal senatore del Movimento 5 Stelle Vincenzo Santangelo il quale denuncia i proclami del premier Matteo Renzi che, alla Fiera del Levante (agli inizi di Settembre), ha detto di aver dato incarico di liberare i primi 100 milioni di euro per dotare i Vigili del Fuoco di mezzi all’avanguardia. “Questa situazione, definita “drammatica” dal segretario provinciale del sindacato, appare seria e non bisogna sottovalutarla – scrive il portavoce del Movimento Cinque Stelle – è doveroso fornire di nuovi mezzi e dotazioni strumentali i vigili. Il Corpo ha bisogno di mezzi adeguati, in grado di operare 24 ore su 24, con cui migliorare i tempi di intervento e soccorso nel territorio, specie in caso di incendio o di incidente con persone ferite, quando i minuti sono preziosi per strappare le vittime alla morte”.

La recente assegnazione di nuovi mezzi al comando provinciale di Trapani dei Vigili del Fuoco, avvenuta con proclami in pompa magna, condite da passerelle mediatiche, non hanno risolto minimamente il problema in quanto i mezzi forniti sono solo da supporto, adibiti solo al trasporto dell’acqua e vecchi di 30 anni. Non è la prima volta, scrive il sindacato, che in Sicilia dopo segnalazioni sulle carenze strutturali arrivano, senza timore di smentita, meri palliativi, rappresentati dall’invio di mezzi già obsoleti, da comandi di altre regioni che alla fine hanno rimpinguato la flotta di autobotti, autopompe, autoscale ferme presso le varie officine siciliane in attesa di riparazioni, spesso antieconomiche. “Le conseguenze per la sicurezza della popolazione e, allo stesso tempo, dei vigili del fuoco,  sono sotto gli occhi di tutti – ha denunciato il Segretario Regionale del sindacato CONAPO Giuseppe Musarra -, e non possiamo esimerci dal definirle tragiche. Solo grazie alla abnegazione, che contraddistingue i Vigili del Fuoco, non ci è scappato il morto”.

In provincia di Trapani, come in diverse altre parti dell’Isola si continuano ad impiegare squadre dotate di autobotte e campagnola, anziché della autobotte polisoccorso, poiché non vi sono mezzi nuovi a disposizione. Inoltre il parco mezzi dei pompieri siciliano annovera automezzi immatricolati negli anni ’80 che hanno 500.000 km, veri “pezzi da museo” che, grazie allo spirito di sacrificio del Corpo, continuano ad essere mantenuti, ed impiegati quotidianamente, quando andrebbero rottamati.  “Nonostame gli sforzi del nostro dirigente, ingegnere Giuseppe Merendino e di tutto il personale che collabora con la rimessa macchine – dichiara Maurizio Scaramuzzino -, la situazione dei mezzi di soccorso è diventata insostenibile” La totale programmazione di manutenzioni, di organizzazione della autorimessa sul piano regionale, non permette di avere degli automezzi di soccorso di scorta ed i Vigili del Fuoco, ma soprattutto gli utenti –  tantissime volte gente in pericolo di vita – possono contare sempre e solo nella fortuna.

Il senatore M5S Santangelo ha presentato una interrogazione urgente affinché il Ministero dell’Interno possa dare immediata risposta a quanto denunciato dal sindacato, ma soprattutto affinché dia una risposta ai cittadini che non vedono garantito un servizio indispensabile come quello dei Vigili del Fuoco.