Vigilessa aggredita dal collega con un pugno nell’occhio a Mazara

Atto di intolleranza, aggressione violenta e razzismo ai danni della vigilessa Rosaria Melodia a Mazara, solidarietà alla parte lesa viene espressa dal segretario Nazionale dell’USLI (Unione Sindacato Lavoratori Italiani), Donato Giglio 

 

Un grave fatto di cronaca si sarebbe verificato dentro e dinnanzi il Comando della Polizia Municipale di Mazara del Vallo. Protagonisti sarebbero stati 2 vigili urbani dello stesso corpo; il condizionale è d’obbligo in quanto apprendiamo del fattaccio da una nota inviata alla stampa dall’USPI e non ci è stato possibile apprendere la notizia. Pertanto i dettagli li pubblichiamo integralmente come da comunicato stampa.

“Con la presente, nella mia qualità di segretario nazionale dell’o.s. USLI a nome di tutte le categorie sindacali esprimo piena e pubblica solidarietà alla Vigilessa del Comune di Mazara del vallo Rosaria Melodia, prendendo fermamente le distanze da comportamenti tenuti dalla persona che pur non essendo ne responsabile ne comandante, ma incaricato di coordinare il personale, ( sulla vicenda da più mesi chiediamo di fare chiarezza) di fatto ha consentito nonostante nella prima parte presente, che accadesse Il fattaccio: una vigilessa presa a pugni da un collega!
Quanto accaduto prima dentro, e poi davanti al comando di Polizia Municipale, la sera del 21/07/2024 ripreso dalle telecamere di sorveglianza e fotografato anche da tanti passanti, non può essere oggetto di un’interpretazione ambigua o di parte, nè di una lettura o di una narrazione che prescinda dal fatto che il sig. Antonino Calia, vigile urbano abbia preso a pugni una collega arrecandogli un trauma all’interno dell’occhio;
Premesso, dunque, che i fatti in se, non prescindono da una mala gestio del comando di polizia municipale, (Non è infatti il primo caso di intolleranza “ coperto” senza che nessun provvedimento sia preso). Dimostrazione di una gestione non corretta approssimativa e Cicero pro domo sua, che più volte abbiamo denunciato. La Polizia Municipale, ha il dovere di curare la democrazia e di difenderla come fosse un giardino fiorito nelle coscienze di tutti i suoi attori, specie per chi deve contribuire anche con l’esempio alla formazione della cultura degli studenti, protagonisti della vita sociale, economica e politica della citta’ nel prossimo futuro. Questa cura e questa difesa, sono efficaci attraverso la cultura portatrice dei valori delle libertà costituzionali e il fermo rifiuto della violenza.
Sia per il modus operandi,( un pugno diretto agli occhi di una collega) sia per la sua matrice razzista ( più volte e ripetutamente è stata pronunciata la frase “ te ne devi andare al tuo paese qui noi non ti vogliamo” fanno clamore, ma più dei fatti fa clamore l’indifferenza del coordinatore del personale della P.M. che difronte a un fatto grave che andava e va stigmatizzato, oltre ogni dubbio, come un atto inaccettabile che calpesta le libertà fondamentali delle persone. Pur essendo a conoscenza sia dei fatti accaduti all’interno del comando, che da soli richiedevano l’immediato allontanamento del Calia, sia dei fatti successivi di cui è stato immediatamente informato, rimaneva in processione accanto alle autorità intento a selfie e ridacchiando come nulla fosse, non sentendo il bisogno di essere vicino alla vigilessa portata al pronto soccorso.
Non può essere sottaciuto che Lo stesso era tenuto ,obbligato, ad intervenire, e non, girarsi dall’altra parte rispetto ad un atto deprecabilmente violento e razzista.

Se esiste presso la P.M. di Mazara un clan dei” vecchi”, esso si nutre proprio dell’indifferenza, della mistificazione e della negazione per cui “non è accaduto nulla”, proprio quando, di fronte a certe evidenti manifestazioni, il tutto viene ignorato. Ma noi riteniamo che questo atteggiamento, sciagurato di per sé, sia del tutto inaccettabile quando viene posto in essere dalla Polizia Municipale Istituzione nell’istituzione. Auspichiamo un intervento di sua Eccellenza il Prefetto. Ci auguriamo, pertanto, di poter constatare nell’immediatezza un deciso cambio di rotta perché si possa lavorare senza timore di essere aggrediti da un collega!.

Firmato
Donato Giglio
Segretario Nazionale USLI

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