Vertice in ospedale, il sindaco ed il presidente: “gli assistiti al Borsellino hanno diritto ad una sanità migliore”
Le carenze “croniche”, lamentate dagli utenti dell’Ospedale Paolo Borsellino sono state al centro di un incontro, tenutosi ieri negli uffici della dirigenza ospedaliera. La nostra testata con un approfondito dossier sul Pronto Soccorso aveva messo alla berlina la struttura sanitaria, le cui lunghe attese fanno degenerare la qualità delle cure. Un allarme sociale, mai rientrato per la sanità a Marsala, più volte cavallo di battaglia delle organizzazioni sindacali ed oggetto di duri scontri fra i vertici dell’Asp di Trapani ed i rappresentanti della pubblica amministrazione. E, se ne stiamo ancora parlando, è la dimostrazione che i problemi continuano ad esserci, in barba ai piani di recupero e di potenziamento che tante svolte hanno fatto bella figura sui mezzi d’informazione.
Il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, e il Presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano, sono stati in visita ieri all’Ospedale “Paolo Borsellino”. Le due maggiori cariche amministrative comunali sono stati ricevute dai direttori sanitari dell’Azienda Sanitaria e dell’Ospedale, Antonio Siragusa e Maria Carmela Riggio, presente anche Rino Ferrari nella duplice qualità di dirigente dell’Asp e Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Trapani.
Il Sindaco e Presidente di Palazzo VII Aprile hanno ribadito le loro richieste di un Ospedale più funzionale e adeguato alle richieste dell’utenza con particolare riferimento per l’area di emergenza, il cui numero di medici e infermieri, è sotto organico. Di Girolamo e Sturiano hanno, inoltre, fatto rilevare la mancanza di un adeguato numero di posti letto (quelli attuali, un centinaio, sono nettamente insufficienti); nonché la carenza di personale sanitario un po’ in tutti i reparti che non consente di far lavorare al meglio delle potenzialità una struttura che dal punto di vista logistico ha pochi eguali in provincia e in Sicilia.
I direttori sanitari dell’Azienda Sanitaria e dell’Ospedale, Antonio Siragusa e Maria Carmela Riggio hanno comunicato che è stata razionalizzata l’attività degli anestesisti con l’aumento delle sedute operatorie; che è stato rimodulato l’impiego dei sanitari dell’area medica per garantirne una migliore assistenza e che presto arriveranno a dar man forte all’organico sanitario un radiologo, un ortopedico e un anestesista.
La giornata all’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala del Sindaco Di Girolamo e del Presidente Sturiano è poi proseguita con la visita in alcuni reparti e nello specifico al Pronto Soccorso, in medicina generale, in ortopedia e in cardiologia. La valutazione non è stata per nulla positiva, vecchi e nuovi problemi che urgono di tempestività nella risoluzione pregiudicherebbero il valore dell’assistenza sanitaria del Pronto Soccorso e di alcuni reparti di estrema importanza per l’utenza.
“Ai direttori Siragusa e Riggio abbiamo manifestato il nostro disappunto, che è anche quello della Città, perché i cittadini di Marsala e più in generale quelli che vengono assistiti al Borsellino hanno diritto ad una sanità migliore – precisano Alberto Di Girolamo ed Enzo Sturiano. Ci hanno prospettato delle soluzioni. Ci auguriamo che vengano presto attuate. Da parte nostra però continueremo ad essere vigili e non escludiamo di avere presto un incontro con l’Assessore Baldo Gucciardi”.
La venuta a Marsala di Gucciardi, del resto è di Salemi che dista appena una manciata di chilometri dall’Ospedale, era stata annunciata nel corso dell’ultima conferenza stampa tenuta dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Marsala. Del resto, avere un assessore regionale alla sanità del territorio, decine di volte è stato in città per sostenere la candidatura del sindaco Alberto Di Girolamo dovrebbe spianare la strada delle complicazioni che si registrano in Ospedale. Inoltre il Paolo Borsellino, essendo un ospedale di area è allo stesso tempo il presidio sanitario pure di Salemi; un motivo in più per la spingere l’assessore a garantire una sanità migliore ai suoi elettori. E questo dovrebbe essere il giusto deterrente affinchè il Paolo Borsellino non continui ad essere un ospedale di “frontiera”: dove le code al Pronto Soccorso possono protrarsi per 8, 10 ore, dove certi accertamenti diagnostici si fanno solo quando sono indispensabili mentre altri non è possibile farli per disposizioni che vengono dall’alto, dove i pazienti ricoverati devono portarsi da casa i farmaci, la carta igienica ed il sapone liquido.
Pubblichiamo di seguito il nostro articolo “Marsala, attese al Pronto Soccorso, si lamenta l’utenza e le forze politiche stanno per intervenire” pubblicato lo scorso 8 gennaio scorso
“C’è malumore al Pronto Soccorso dell’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala a causa delle snervanti attese. Le lunghe code suscitano malumore, indignazione e lamentele tra gli aventi bisogno di cure, ma anche tra i relativi accompagnatori, che per ore – talvolta veramente tante – aspettano “impotenti” che qualcuno si prenda cura di loro.
Ogni ora trascorsa nella sala d’attesa, sia da paziente, sia da familiare accompagnatore, sembra un’eternità. I pazienti attendono ore in barella, su sedie a rotelle, e talvolta anche sulle panchine per i visitatori, attendendo il proprio turno, soffrendo in silenzio – quando è possibile -, espletando anche le più imbarazzanti funzioni fisiologiche in stanze inadeguate, sovraffollate, dove gli sguardi s’incrociano in continuazione e ogni bisbiglio viene udito da tutti.
Altro che privacy, appena si intuisce che qualcuno dei presenti possa avere una profilassi “contagiosa” la gente inizia a mormorare e si allontana. La saletta si svuota immediatamente, mentre quella accanto si sovraffolla a dismisura e chi non ama la “calca” trova ricovero nel grande androne che fa da ingresso.
Questa incresciosa situazione è stata recentemente portata all’attenzione della Presidenza del Consiglio Comunale di Marsala e dei Capi Gruppo nel corso della conferenza stampa indetta dal Massimo Consesso Civico. Seppure i problemi dell’Ospedale non dipendono dall’Ente Comune, bensì dall’Asp di Trapani e dall’Assessorato Regionale alla Sanità, gli operatori dell’informazione hanno chiesto ai presenti un urgente intervento per risolvere le gravi carenze che si registrano al Paolo Borsellino di Marsala.
Il presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Sturiano ha annunciato un immediato sopralluogo al Pronto Soccorso e allo stesso tempo di convocare, a Marsala, una riunione del Consiglio Comunale aperto sulla sanità, nonchè la partecipazione dell’assessore Baldo Gucciardi ad una conferenza di servizio sulle carenze della sanità pubblica in città.
Iniziative lodevoli, qualora si verificheranno e risolveranno, contestualmente, i problemi del Paolo Borsellino e degli altri presidi sanitari in Città. La buona gestione della salute pubblica, da sempre, è il giusto metro con cui si misura una sana amministrazione.
Intanto le carenze al Pronto Soccorso non sono più tollerabili, per un codice verde non si può attendere 8 e passa ore senza ricevere alcuna assistenza, alcun conforto, alcun supporto logistico. L’unico contatto, fino a quando non sarà il suo turno, è con triage che attribuisce il codice di accesso in Pronto Soccorso), una sorta di “oracolo” della medicina moderna. Nella realtà è un infermiere che ascolta il paziente, o il suo accompagnatore, ed attribuisce un codice (bianco, verde, giallo e rosso, che determina la durata dell’attesa).
Il codice da lui attribuito è insindacabile e non tiene conto dell’età e delle condizioni fisiche-psicologiche del soggetto, delle pregresse patologie e delle cure che giornalmente fa. Ed ecco che capita anche a pazienti in età avanzata (70, 80 e passa anni), gravemente ammalati (con vistose difficoltà respiratorie, cardiache, renali, ecc.), di aspettare pure 10 ore prima che un Medico lo visiti. Talvolta arrivano al consulto medico praticamente stremati, a digiuno forzato e senza aver preso i farmaci salvavita di cui fanno uso. Nessuno, durante l’attesa, si preoccupa delle loro condizioni, se queste sono peggiorate fino al punto da mettere a repentaglio la vita del paziente.
Dopo ore ed ore di attesa, depositati come “pacchi” in un deposito giunge il momento di varcare la porta per avere la tanto agognata assistenza medica sanitaria. Una volta dentro l’area medica l’atmosfera che si respira non è certamente migliore, dove il personale medico ed infermieristico, insufficiente a smaltire il flusso di pazienti, vive ed opera in condizioni poco agevoli, con carichi di lavoro disumani, sia per i professionisti in camice che per i degenti in barelle.
Sono anni che si parla di allarme sanità all’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, il sindacato CNI-FSi più volte ha chiesto il potenziamento degli organici degli inservienti, degli infermieri, degli ausiliari e dei medici. Al Pronto Soccorso sarebbero tanti i disservizi e le inefficienze, a partire dalle carenze nella pianta organica. Ci sono difficoltà enormi per: stilare i turni di lavoro con un organico decisivamente insufficiente per affrontare la mole di lavoro di prima linea al Paolo Borsellino; garantire le emergenze (codici Rossi) senza penalizzare i soggetti “meno gravi”; assicurare una assistenza sanitaria qualitativamente efficiente.
Non si può gestire una sanità pubblica tenendo conto più del bilancio e sempre meno della qualità dei servizi erogati. E, come spesso accade, non devono necessariamente accadere fatti drammaticamente gravi prima che, chi di dovere eserciti il proprio ruolo con professionalità, facendo meno il “ragioniere” e più il medico; come dire: meno burocrazia e più assistenza sanitaria.
La scorsa estate, poco prima di ferragosto, c’è pure scappato il morto al Pronto Soccorso del Paolo Borsellino; ma non è cambiato nulla. Una vicenda su cui sono in corso le dovute indagini della Procura della Repubblica a cui si è rivolta la figlia dello sfortunato che si spense nel corso di 10 ore trascorse al Pronto Soccorso. Anche l’Asp, a sua volta, ha denunciato la giovane donna per essersi arrabbiata, e per aver accusato l’Ospedale ed il personale in servizio della morte del proprio padre. Come spesso accade, per certa gente, è fondamentale salvare l’immagine, piuttosto che accertare con una indagine interna cosa realmente non va al Paolo Borsellino di Marsala.
Alcuni giorni dopo il segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil di Trapani Vincenzo Milazzo che, dopo le diverse segnalazioni da parte di lavoratori e cittadini, ha effettuato un sopralluogo al pronto soccorso del nosocomio marsalese scrisse: “La situazione è raccapricciante. Decine di utenti, si stima un centinaio al giorno, spesso anziani vengono letteralmente parcheggiati per ore su barelle o sedie a rotelle nelle corsie del pronto soccorso in attesa di essere visitati dall’unico medico a disposizione. Inoltre anche il personale infermieristico è carente con solo due o tre unità che oltre ad assistere il medico si devono occupare di effettuare manualmente il triage a causa di computer obsoleti e non funzionanti”.
Per la Funzione pubblica Cgil si tratta di “una situazione che rende impossibile il funzionamento del pronto soccorso, mettendo a rischio la vita di decine di utenti che vi si recano con patologie che, in alcuni casi, richiedono un tempestivo intervento”. Da allora sono tante le assemblee, gli incontri sindacali, i vertici politici e le richieste avanzate all’Asp di Trapani, all’Assessorato regionale alla sanità, ma di risultati sul fronte del miglioramento delle condizioni disumane con cui si opera al Pronto Soccorso di Marsala nemmeno l’ombra.
Si auspica che il Consiglio Comunale, nella sua interezza e di concetto con l’Amministrazione Comunale, faccia sentire la propria voce, affinchè a Marsala si possa avere una sanità pubblica al passo coi tempi.”