VERGOGNA! L’Ars accantona il decreto che toglie il vitalizio ai “mafiosi”
L'Ars accantona, c'era di aspettarselo, siamo nella terra del Gattopardo, non dimenticatelo! Qui tutto cambia affinché nulla cambi.
Emendamento contro i vitalizi per condannati per mafia non passa all’Ars, Assemblea Regionale Siciliana.Vi starete chiedendo dove sta la novità… Avete ragione, c’era di aspettarselo: “guai a togliere l’osso al cane che dorme”. Una imputazione per mafia ed una successiva condanna in Cassazzione fa parte dei rischi di chi siede a Palazzo dei Normanni; per cui il vitalizio non si tocca. Non siamo noi a dirlo, basta leggere fra le righe dell’accantonamento della legge anti-vitalizio per i condannati per mafia, per dedurlo.
Tutta colpa di quei “fanatici” del Movimento 5 Stelle che hanno proposto il decreto pensando che alla Regione Sicilia era possibile voltare pagina, dare un taglio con la mafia. Non avevano fatto i conti con l’oste. Il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, rivolgendosi al capogruppo M5S Giancarlo Cancelleri, ha “tuonato”: “Mi svesto dalle vesti istituzionali e le ricordo che questa è materia penale. L’Ars non ha competenza”. Ragazzi, siamo nella terra del Gattopardo, non dimenticatelo! Qui tutto cambia affinché nulla cambi. E le istituzioni sono arroccate ad antichi settaggi che affondano le radici nella notte dei tempi.
Noi non eravamo in aula, ma i colleghi di SUD giornalismo d’inchiesta, si e vi lasciamo per tanto alla lettura del loro articolo che riproduciamo testualmente, firmato Mattia S. Gangi
“La sfida mossa in questi mesi dai 14 deputati del Movimento 5 Stelle al Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone era chiara: i deputati condannati per reati gravi come quelli associabili a rapporti con la mafia non devono più percepire il vitalizio previsto dalla legge regionale per i propri deputati, come del resto già avviene per coloro che hanno commesso reati contro la pubblica amministrazione.
Ma la proposta ha sin da subito ricevuto un secco rifiuto da parte di Ardizzone: “Mi svesto dalle vesti istituzionali e le ricordo che questa è materia penale – afferma Ardizzone rivolgendosi al capogruppo M5S Giancarlo Cancelleri – l’Ars non ha competenza. Anche se lei non ha studiato giurisprudenza, dovrebbe saperlo: se non sbaglio il vostro gruppo parlamentare ha molti consulenti. Avete fatto diventare il caso Cuffaro un caso nazionale, siete andati nelle televisioni nazionali a parlare male delle istituzioni che voi stessi rappresentate”.
La proposta viene dunque accantonata per i voti contrari di quasi tutti i deputati regionali, ad esclusione di alcuni deputati e dell’intero gruppo dei 5 Stelle. Ma il Movimento 5 Stelle non ci sta e pubblica su internet i nomi ed i cognomi dei deputati che hanno votato contro. Contrari alla sospensione del vitalizio ai condannati per mafia sono dunque i deputati PD Mario Alloro, Giuseppe Arancio, Maria Cirone, Giuseppe Lupo, Bruno Marziano, Antonella Milazzo e Giovanni Panepinto. Esponenti di Articolo 4 comeSalvatore Cascio, Carmelo Currenti, Luisa Lantieri, Lino Leanza, Salvatore Lentini, Raffaele Nicotra, Paolo Ruggirello, Luca Sammartino e Valeria Sudano. Per la lista Megafono, Giovanni Di Giacinto, Antonio Malafarina. Per l’Mpa, Giuseppe Federico. Per Forza Italia Santi Formica e Vincenzo Figuccia. Appartenenti al Pid-Grande Sud Michele Cimino e Bernadette Grasso e Roberto Clemente. Dell’Udc, Nicola D’Agostino, Nino Dina, Orazio Ragusa e Mimmo Turano. Ed infine per il gruppo misto Beppe Picciolo del Democratici riformisti e Pippo Gianni”.
fonte sudpress.it