Vergogna! 500 mila euro non spesi per gli asili nido
Clamoroso “fallimento” del Distretto D50, sul fronte delle politiche socio assistenziali. I comuni del Distretto di Trapani (capofila), Erice, Valderice, San Vito Lo Capo, Buseto Palizzolo, Custonaci, Paceco e Favignana, non hanno speso la somma loro destinata di poco meno di 500 mila euro per l’attuazione dei Pac, i piani di intervento per i servizi di cura dei minori, vengano rispediti al mittente poiché non si riescono a spendere
Una vicenda che ha dell’assurdo, soprattutto in questi periodi di magra dove i servizi socio assistenziali stentato a rimanere aperti per le carenze economiche ed i finanziamenti che non arrivano in porto, il Distretto D5o di Trapani si prende il lusso di mandare al mittente risorse per 500 mila euro utili al mantenimento o alla costruzione di nuovi asili nido.
“E’ inaccettabile che parte dei soldi messi a disposizione dal Ministero dell’Interno per l’attuazione dei Pac, i piani di intervento per i servizi di cura dei minori, vengano rispediti al mittente poiché non si riescono a spendere”.
Lo affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani, rispettivamente Filippo Cutrona, Daniela De Luca ed Eugenio Tumbarello, che – insieme alle federazioni di categoria dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati – hanno tenuto questa mattina (martedì 20 ottobre), una manifestazione di protesta in piazza Vittorio Veneto, di fronte il municipio di Trapani, sede del Comune capofila del Distretto D50
In pratica, della somma che il Ministero ha assegnato al Distretto D50, di cui fanno parte i comuni di Trapani (capofila), Erice, Valderice, San Vito Lo Capo, Buseto Palizzolo, Custonaci, Paceco e Favignana, circa 500 mila euro saranno restituiti poiché non è stato possibile programmare l’utilizzo dell’intero importo.
“Tutti i sindaci del Distretto – affermano i sindacalisti – devono impegnarsi affinché ogni risorsa assegnata al territorio Trapanese venga spesa per il bene della collettività. Non possiamo permetterci con la crisi in atto di sprecare denaro utile per attuare politiche sociali a beneficio di tutte le famiglie”.