Venticinque atleti della Marsala Doc alla mezzamaratona di Cefalù

Venticinque atleti della Marsala Doc alla mezzamaratona di Cefalù Caldo e salite non hanno scoraggiato gli atleti che hanno partecipato alla Mezzamaratona di Cefalù: oltre 500 al traguardo.

Tra questi, anche venticinque tesserati della Polisportiva Marsala Doc, che ancora una volta non hanno risparmiato energie per ben figurare in una competizione di notevole livello tecnico e difficoltà. Nella gara, vinta dall’inossidabile Vito Massimo Catania (Universitas Palermo) con il tempo di 1 ora, 16 minuti e 37 secondi, il primo dei marsalesi è stato Pietro Paladino, decimo assoluto e quarto nella sua categoria d’età (SM45) con 1:23:35.

Tra i biancazzurri, ha poi tagliato il traguardo posto sul lungomare l’ultra-maratoneta Michele D’Errico, autore di un’altra grande prova. D’Errico, infatti, è stato secondo nella sua categoria (SM65) con il tempo di 1:34:46.

Unico tra i marsalesi a salire sul podio, ha scalato posizioni su posizioni nella seconda parte della gara, quando ha ingranato la marcia più alta, tenendo un ritmo indiavolato, nonostante la dura salita che portava nel bel centro storico di Cefalù, con passaggio davanti al Duomo normanno.

Una salita impegnativa da scalare per ben quattro volte e dove non pochi, al quarto e ultimo giro, sono letteralmente crollati (alcuni, non riuscendo a correre, in quel tratto si sono messi a camminare).

Dopo D’Errico, sempre tra i marsalesi, a tagliare il traguardo, nell’ordine, sono stati Antonio Pizzo, quinto nella SM55 con 1:35:57, Damiano Ardagna (1:36:24), Ignazio Cammarata (1:39:32), Giuseppe Torre (1:40:51), Pietro Sciacca (1:41:35), Antonino Genna (1:43:41). E poi, Ignazio Abrignani, Monica Terzo, entrambi al sesto posto nelle rispettive categorie (SM60 e SF45), Giuseppe Cerame, Vincenzo Maggio, Matilde Rallo, la neoiscritta Monica Ciacci, Pino Valenza, Renato Cascio, Maurizio Bilello, Antonino Licari, Agostino Impiccichè, Salvatore Panico, Bruno Manfrè, Giuseppe Genna, il presidente Filippo Struppa, Francesco Laudicina e Antonino Badalucco.

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