Ha un volto il responsabile della coltivazione di marijuana per la quale é stato ucciso il maresciallo Mirarchi

E’ finito in manette Francesco D’Arrigo, originario di Partinico, classe 1962, ritenuto essere il responsabile della coltivazione della  vasta piantagione di canapa indiana, per la quale ha perso la vita il Maresciallo Silvio Mirarchi, originario di Catanzaro ma da tempo a Marsala, dove viveva con moglie, due figli e svolgeva l’incarico di  vice comandante della Stazione dei Carabinieri di Ciavolo.

d'arrigo-francesco-sere-marijuana-marsala-carabinieriI Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Marsala hanno individuato e tratto in arresto il D’Arrico in quanto risulterebbe essere il proprietario delle serre, “abbandonate”, di contrada Ventrischi – Scacciaiazzo al cui interno è stata rinvenuta una piantagione di 6 mila piante di canapa indiana, la più grande fra le numerose scoperte in Sicilia. Lo stupefacente sequestrato, immesso nel mercato avrebbe potuto fruttare oltre quattro milioni di euro. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale San Giuliano di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’ingente quantitativo di stupefacente avrebbe fruttato un bel gruzzolo ai malviventi e per non essere privati dall’illecito arricchimento non hanno esitato ad aprire il fuoco contro due carabinieri in servizio di perlustrazione, in borghese, proprio alla ricerca di tale insediamento criminale alla periferia di Marsala. Diverse altre piantagioni, molto più piccole, erano state di già scoperte nelle zona. Poi la misteriosa sparatoria della scorsa settimana nel corso della quale sarebbe stato ucciso un rumeno ed un altro ferito era finito in ospedale. Dall’immediato sopralluogo nella zona indicata, i malviventi avrebbero fatto sparire ogni traccia, persino il cadavere che è stato poi rinvenuto, pare completamente carbonizzato, qualche giorno dopo in un territorio lontano da quello in cui sarebbe stato ucciso.

Tutti tentativi per sviare le indagini dei carabinieri, che non lasciatesi trarre in inganno, hanno stretto il cerchio nelle zone di Ciavolo, Ventrischi e Scacciaiazzo e la scorsa notte la pattuglia guidata dal Maresciallo Silvio Mirarchi stava eseguendo un appostamento notturno quando, attirati fuori dall’auto con dei rumori sospetti, i malviventi gli aprivano il fuoco contro, alle spalle, col chiaro intendo di uccidere i due intrusi. Il commilitone del Maresciallo ferito, accortosi della gravità delle ferite, pare due colpi di pistola che lo hanno attinto all’altezza dei reni, non ha perso tempo nel rispondere al fuoco e caricato l’amico sulla macchina si è subito diretto in Ospedale. Purtroppo la gravità delle ferite e due interventi chirurgici non sono serviti a salvargli la vita.

L’arresto di Francesco D’Arrigo, il 54 enne di Partinico proprietario dell’area in cui insistono le due serre è il primo passo verso l’individuazione del sodalizio criminale che è responsabile della morte di Silvio Mirarchi. Non si sa ancora, o ufficialmente non è dato sapere, se tra la sparatoria in cui perse la vita un rumeno e ne rimase ferite un altro, e l’agguato ai carabinieri della scorsa notte vi sia un collegamento e se a sparare possano essere stati gli stessi malviventi. La Compagnia dei Carabinieri di Marsala, supportata dai colleghi del Comando Provinciale di Trapani e del Ris stanno indagando in ogni direzione, e senza sosta, per poter assicurare al più presto gli assassini alla Giustizia.

Si stringe, quindi, il cerchio attorno ai malviventi che non hanno desistito dall’aprire il fuoco contro i carabinieri, in borghese. Massimo riserbo, intanto, sulle indagini in corso per scoprire chi ha sparato contro il sottufficiale. Il corpo di Mirarchi è all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, dove oggi dovrebbe essere effettuata l’autopsia. I funerali potrebbero svolgersi sabato nella Chiesa Madre di Marsala alla presenza dei vertici dell’Arma dei carabinieri.

Nel corso delle celebrazioni del 2 giugno, a Roma, un applauso si e’ levato dalle tribune collocate ai Fori Imperiali per Silvio Mirarchi, il carabiniere ucciso ieri a Marsala. Durante la sfilata delle Forze Armate per la Festa della Repubblica Mirarchi e’ stato infatti ricordato dallo speaker della parata e dalle tribune e’ partito subito un applauso per un altro eroe caduto sull’altare della patria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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