“Un Calcio per ogni voce”, Badia Grande ha partecipato al Torneo per l’uguaglianza

Oltre 300 giovani in un torneo per abbattere i pregiudizi: 12 scuole e 14 realtà del terzo settore tra Enti, Cooperative e Associazioni sono scesi in campo per celebrare “La Giornata Internazionale delle persone con disabilità”

La Cooperativa Sociale Badia Grande ha partecipato con due squadre al Torneo “Un Calcio per Ogni Voce”, organizzato dal Comitato Paralimpico di Trapani in collaborazione con Live Charity, Asd Trapani Calcio Femminile, Clomy, Sport e Salute, CONI, Endas e con il patrocinio dei Comuni di Erice e Trapani. L’evento, ospitato ieri al Complesso Sportivo Clomy di Erice, ha unito l’agonismo del calcio a cinque ai valori di solidarietà e uguaglianza, coinvolgendo oltre 300 giovani determinati a trasformare lo sport in uno strumento di uguaglianza e inclusione. La giornata si è articolata in due fasi: al mattino hanno partecipato le scuole, mentre il pomeriggio ha visto sfidarsi 14 squadre di Enti, Cooperative e Associazioni del terzo settore, tra cui Asp, Trapani Rugby, Unbroken, Croce Rossa Italiana, Clomy, Ordine degli Avvocati, Comune di Erice, Confcooperative, Live Young, Play District, Sportivamente, Badia Grande e Villa Betania. Gli incontri, diretti con passione dagli arbitri dell’AIA, sono stati intensi, coinvolgenti, ma soprattutto inclusivi.

Più di una semplice competizione agonistica, il torneo ha rappresentato una celebrazione della diversità e un forte messaggio contro i pregiudizi, tenendosi simbolicamente alla vigilia della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Nel contesto dell’uguaglianza una pagina emozionante di integrazione è stata scritta dai giovani ospiti dei Centri di Accoglienza di Paceco e Buseto Palizzolo gestiti dalla Cooperativa Sociale Badia Grande nell’ambito del Progetto SAI Marsala coordinato da Lorena Tortorici. Venti ragazzi provenienti da Guinea, Egitto, Tunisia, Burkina Faso e Ciad, guidati da un’equipe multidisciplinare composta dalla psicologa Alba Marzia, dall’operatrice legale Giusy Lo Gelfo, dall’assistente sociale Maria Pia Rizzo e dall’operatrice all’integrazione Flavia Melita, hanno incarnato il vero spirito dell’evento: abbattere barriere e costruire un futuro inclusivo.

Nonostante la natura sportiva dell’evento ieri a Erice ha vinto la solidarietà che ha unito persone di ogni età, provenienza e condizione. La squadra del Clomy ha conquistato il primo posto, seguita da Play District, mentre Villa Betania ha completato il podio con il terzo e quarto posto. Il Comune di Erice, vincitore del premio Fair Play, ha dimostrato quanto l’impegno istituzionale possa fare la differenza. Un momento speciale è stato offerto dall’Handball Erice e dal Ceto Sacro Gruppo Ascesa al Calvario, che hanno distribuito panettoni, portando un tocco di festa, convivialità e inclusione.

La mattinata ha visto sfidarsi squadre inclusive composte da ragazzi con disabilità, ragazzi normodotati e professori di 11 plessi scolastici di Trapani e uno di Marsala. Il primo posto è andato all’Istituto Alberghiero Florio di Erice, seguito dall’Industriale e dal Rosina Salvo. Il premio Fair Play, assegnato dal Panathlon, è stato conquistato dall’Ipsia e dalla Scuola dei Mestieri Progetto Europa. A rendere ancora più speciale l’evento, la Coldiretti ha offerto una merenda di pane e marmellata, un gesto semplice ma capace di scaldare il cuore dei partecipanti.

Al di là dell’aspetto agonistico, “Un Calcio per Ogni Voce” ha centrato un obiettivo cruciale: sensibilizzare il pubblico sull’importanza di un mondo accessibile e accogliente per tutti, ribadendo il diritto alla piena partecipazione sociale, politica e culturale delle persone con disabilità. La Cooperativa Badia Grande sostiene da sempre lo sport come strumento per abbattere barriere, diffondere messaggi di uguaglianza e aprire le porte a una società più inclusiva. Grazie allo sport, linguaggio universale, sono stati abbattuti pregiudizi e indifferenza, costruendo ponti di dialogo e speranza. L’evento ha lasciato un messaggio chiaro: l’uguaglianza non è un traguardo, ma un cammino condiviso perché la diversità è un valore da celebrare, non un limite.

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