Tutta colpa di Facebook: a Marsala, lite fra quindicenni finisce in Tribunale
Un caso di eccesso di gelosia, nato a Marsala fra i banchi di scuola, finisce davanti al Tribunale. I fatti risalgono precisamente al 9 aprile 2015, in un noto Istituto Superiore della Città, quando nell’ora di ricreazione due ragazzine di 15 anni se le sono date di santa ragione. Intervenuto il personale della scuola per riportarle alla calma sul posto è stata anche richiesta la presenza dei carabinieri vista la gravità dei fatti avvenuti nelle ore di lezione in una istituzione scolastica.
Secondo quanto è dato sapere una delle due ragazze avrebbe aggredito la propria coetanea con calci e pugni all’addome e al viso, per un raptus di gelosia, scaturito da un banalissimo “mi piace”, su Facebook, proprio sotto un post scritto dal proprio fidanzato. Un eccesso di gelosia, identificato come caso di cyberbullismo perchè maturato attraverso il noto social media “Facebbok”, che va condannato per la gravità con cui si è manifestato. Il Preside dell’Istituto Superiore di Marsala, ha inflitto alla ragazzina gelosa 7 giorni di sospensione. Pena poi tramutata nella sanzione disciplinare di pulizia dei locali della biblioteca e dei vari ambienti della scuola.
Sotto l’aspetto giudiziario la vicenda non è ancora finita e la protagonista presa fumi della gelosia rischia una condanna penale per lesioni e minacce. Nel corso della prima udienza preliminare, tenuta davanti al gup del Tribunale dei Minori di Palermo, il pm Claudia Caramanna ha, comunque, chiesto l’archiviazione, ritenendo sufficiente la punizione a suo tempo inflitta dalla scuola. Richiesta alla quale si è opposto l’avvocato Antonino Rallo che rappresenta l’altra ragazza, che su è anche costituita parte civile, nel procedimento.
Al di là della gravità del fatto si auspica in una sentenza clemente, quanto meno sotto l’aspetto penale, in quanto non gioverebbe a nessuno pregiudicare il futuro della ragazzina con una condanna che “macchierà” a vita il suo casellario giudiziario.
tutta colpa di facebook il cazzo. non è colpa di questo strumento se c’è il degrado
Che la società vive nel più ampio degrado non c’è dubbio, ma che l’uso, pardon, l’abuso di telefonini, socialmedia, chat line ed altre “diavolerie” di questo ultimo secolo, hanno fatto traboccare il vaso, nessuno può dire il contrario. Facebook è ovvio che nella vicenda in questione non ha alcuna colpa se non quello di aver amplificato l’accaduto. La gelosia è una brutta bestia, ed esiste – e continua ad esistere – come la ragione ed il buon senso del resto. Come per Lancillotto e Ginevra “galeotto fu quel libro…”per queste ragazzine un banalissimo “mi piace” sul post del fidanzatino di una delle due ha scatenate le ire di chi si è sentita “tradita”. E’ da biasimare, sicuramente, la violenza a cui ha fatto ricorso la ragazza, come il ruolo di facebook sulla “formazione” delle nuove generazioni.