Tre marsalesi, un palermitano ed un tunisino arrestati per omicidio
L'omicidio è maturato per vicende legate al mondo dello spaccio. I cinque avrebbero tolto di mezzo un creditore ed uno scomodo concorrente sulla piazza dello spaccio
Tre marsalesi, un palermitano ed un tunisino sono ritenuti i responsabili in concorso dell’omicidio del cittadino extracomunitario Riadh Srat, 31 anni, residente a Marsala, commesso in data 10 giugno del 2010 in località Capofeto, territorio al confine fra i comuni di Mazara del Vallo e Petrosino. Alle prime ore di questa mattina, militari del Comando Compagnia di Mazara del Vallo hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Marsala, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di cinque persone (quattro italiani e un tunisino), poiché ritenute responsabili in concorso dell’omicidio del cittadino dell’extracomunitario. Gli attuali indagati e destinatari dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere: Vincenzo Galia, cinquantunenne marsalese; Giovan Vito Romeo, trentunenne marsalese; Gisella Angileri, ventinovenne marsalese, Giovan Battista Manciaracina, trentaseienne palermitano, residente. a Mazara del Vallo. Arafet Ibnmahjoub, cinquantunenne marsalese.
L’attività investigativa condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile attraverso attività di tipo tecnico (intercettazioni, accertamenti presso il R.I.S. di Messina) permetteva di ricostruire le dinamiche dell’omicidio, nonché il presumibile movente, pare scaturito dall’intenzione di volersi sbarazzare di uno scomodo concorrente nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre uno degli indagati sarebbe stato indebitato nei confronti dello spacciatore tunisino, debito riconducibile al medesimo contesto illecito della droga. L’omicidio sarebbe scaturito nel corso di un incontro, degenerato in discussione tra la vittima ed i suoi carnefici che lo attingevano con n. 5 colpi di arma da fuoco al torace e al capo.
Il Tribunale di Marsala – Ufficio GIP, sulla scorta delle risultanze investigative dirette dalla Procura della Repubblica di Marsala e condotte dai carabinieri, emetteva nei confronti dei cinque indagati la misura della custodia cautelare in carcere, perché ritenuti responsabili tutti in concorso dell’omicidio di SRAT Rihad, condotta aggravata dall’aver agito con premeditazione, per motivi abbietti o futili (estinzione di debiti di droga e per liberarsi di un concorrente nell’attività di spaccio) e in circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa (appuntamento serale in zona di campagna scarsamente abitata e illuminata).