Trapani, gli eventi della Settimana Santa
Da domenica prossima la Chiesa celebra i “misteri” centrali della fede cristiana: si entra, infatti, nella Settimana Santa. La Diocesi di Trapani ha reso noto il programma degli appuntamenti.
Domenica 14 Aprile, Domenica delle Palme, alle ore 10.30, nella chiesa di Sant’Agostino, la benedizione delle palme e poi la processione verso la Cattedrale “San Lorenzo” dove il vescovo, alle 11, celebrerà la messa.
Lunedì Santo, 15 Aprile, alle ore 19, alla Cattedrale “San Lorenzo” la messa del crisma. Poiché si fa memoria dell’istituzione del sacerdozio, i presbiteri presenti alla celebrazione presieduta dal vescovo ed unica per tutta la Diocesi rinnovano collegialmente e pubblicamente le loro promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Nel corso di questa intensa celebrazione vengono benedetti l’olio dei catecumeni che servirà per l’unzione dei bambini e degli adulti che richiedono il battesimo; l’olio degli infermi con il quale si ungeranno gli ammalati e il sacro crisma (olio misto a preziose fragranze profumate) con il quale si ungeranno i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese. Per la preparazione del crisma è stata usata una boccetta di profumo al Bergamotto che viene da un terreno confiscato alla mafia dono della Diocesi di Locri-Gerace, il nardo proveniente dall’Abbazia di Tre Fontane e altre essenze. Prima del termine della celebrazione il vescovo consegnerà gli olii santi ai vicari delle quattro zone in cui è divisa la Diocesi. A conclusione della celebrazione i sacerdoti si riuniranno per una cena fraterna in seminario con il vescovo.
Da Giovedì Santo, 18 Aprile, prende il via il Triduo pasquale: alle ore 19, alla Cattedrale “San Lorenzo”, la messa “in coena Domini”. In tutte le parrocchie della Diocesi sono presentati alla comunità all’inizio della celebrazione gli oli santi benedetti dal vescovo nella messa crismale. I temi dominanti la celebrazione eucaristica nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù sono: l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. La liturgia propone il rito della lavanda dei piedi. Il vescovo, richiamando il gesto di Gesù, laverà i piedi a 12 fedeli. L’invito a vivere la carità si prolunga nella processione offertoriale accompagnata dall’antico inno dell’amore cristiano Ubi caritas et amor Deus ibi est.
Al termine prenderà il via l’adorazione e gli “altari della reposizione”: l’adorazione prolungata dell’Eucaristia che, a conclusione della celebrazione, sarà custodita nell’altare appositamente preparato per l’occasione. Gli altari dell’Eucarestia vengono riccamente ornati di fiori: vengono chiamati erroneamente “sepolcri” e vengono visitati da migliaia di fedeli. Altri due elementi caratterizzano la celebrazione: durante il canto del Gloria suoneranno per l’ultima volta, fino alla notte di Pasqua, le campane di tutte le chiese. Alla fine della celebrazione si “spogliano” delle tovaglie liturgiche tutti gli altari delle chiese.
Venerdì Santo, 19 Aprile, giorno di astinenza e digiuno (prima della riforma liturgica del 1955 ad opera di Pio XII vi era anche il digiuno eucaristico). L’azione liturgica si svolge nel primo pomeriggio richiamando le ultime ore di Cristo. Alle ore 12, nella chiesa di San Nicola, il rito della “Discesa dalla Croce” presieduto dal vescovo Fragnelli che, dopo la celebrazione, in processione, accompagnato dai fedeli e dalle Maestranze si recherà in piazza del Purgatorio per dare il via alla processione dei Misteri.
“E’ un legame profondo quello tra la Discesa dalla Croce e la processione dei Misteri – spiega il vescovo – C’è un legame storico ma anche teologico: la processione serve a portare per le strade della città quel Cristo morto che è stato deposto dalla croce, che l’Addolorata ha accolto nelle sue braccia e che la città tutta, seguendo l’esempio di Maria, desidera accogliere nel suo seno. Vorrei sottolineare anche il legame pedagogico che obbliga tutti a mettersi in ascolto delle domande delle nuove generazioni: bambini e giovani che chiedono a tutti noi il senso, il filo conduttore, la logica delle manifestazioni del Venerdì Santo a Trapani”.
Sabato Santo, 20 Aprile, è il giorno del grande silenzio – perché – come dice un’antica omelia, «il Re dorme. La terra tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormono». È la celebrazione silenziosa del tempo sospeso e dell’imitazione delle pie donne che nella sera del venerdì santo, dopo che fu sepolto Gesù: «Erano lì, davanti al sepolcro» (Mt 27,61); ma è anche il giorno in cui la chiesa si raccoglie con la Vergine Madre che veglia il corpo del Figlio nell’attesa della Risurrezione gloriosa. Le Chiese orientali celebrano il mistero della discesa di Cristo agli inferi. La comunità parrocchiale della cattedrale dalle ore 11.00 si inserirà nella processione dei misteri, al seguito dell’Addolorata.
Alle ore 22.30, alla Cattedrale “San Lorenzo”, la veglia pasquale presieduta dal vescovo. La liturgia prevede il Lucernale con la benedizione del Fuoco Nuovo, l’accensione del Cero pasquale che rimarrà acceso per 50 giorni, l’accensione delle candele dei fedeli e di tutta la chiesa, il canto dell’Exsultet, l’antico inno attribuito a Sant’Ambrogio e che proclama la felix culpa di Adamo e inneggia a Cristo, centro del cosmo e della storia, che, con la sua luce serena, sconfigge le tenebre della mondo; la liturgia della parola che ripercorre la storia della salvezza dalla Creazione alla risurrezione del Cristo; la liturgia battesimale (sin dai primi secoli la chiesa celebra la notte di pasqua il sacramento del battesimo.); la liturgia eucaristica. Il vescovo amministrerà il battesimo la cresima e la prima comunione a sei catecumeni adulti.
Domenica di Pasqua, 21 Aprile, in Cattedrale, alle ore 17, il vescovo Fragnelli presiederà il solenne Pontificale di Pasqua con la presenza delle Maestranze. Seguirà la processione del Cristo Risorto com partenza dalla chiesa Anime Sante del Purgatorio.