Trapani, è emergenza migranti. L’Oms verifica il “modello sanitario”

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“Sono rimasta molto colpita da quello che abbiamo visto. Quello che state facendo qui in Sicilia per i migranti è un modello fantastico, a cui deve guardare l’Europa”. Lo ha detto Zsuzsanna Jakab, direttrice dell’ufficio regionale per l’Europa dell’ OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, in visita a Trapani al comando della Guardia costiera, alle postazioni dell’Azienda sanitaria provinciale presso le banchine del porto e all’hot spot di Milo, incontrando coloro che lavorano nelle operazioni di salvataggio e nell’assistenza ai migranti al loro arrivo.

La Jakab era accompagnata da Santino Severoni, coordinatore dell’ufficio migrazioni dell’OMS Europa, dal dirigente generale dell’assessorato regionale alla Salute Ignazio Tozzo, dal direttore generale dell’ASP di Trapani Fabrizio De Nicola e da Pietro Bartòlo, dirigente medico del presidio sanitario di Lampedusa. La delegazione internazionale ha voluto verificare l’efficacia del “modello sanitario” attuato in questo territorio, in occasione degli sbarchi, ripercorrendo tutte le fasi, dalla notizia dell’evento SAR, all’arrivo dei migranti in porto, dal trasferimento presso l’hotspot fino alle successive procedure di accoglienza. Presso l’hotspot la delegazione ha visitato l’ambulatorio sanitario del centro e si è intrattenuta con il personale medico dell’Ente gestore e con i sanitari dell’Istituto Nazionale delle Migrazioni e delle Povertà (INMP) che all’interno della struttura svolge una specifica progettualità assistenziale, osservando le procedure di fotosegnalamento dei migranti arrivati il giorno prima, nonché quelle di trasferimento presso le altre regioni italiane con i pulman dedicati, in partenza proprio dall’hotspot.

migranti2Quello che più ci ha colpito – ha aggiunto la responsabile dell’OMS Europa – è stata l’umanità e la generosità che emana in tutti gli operatori, che svolgono il loro compito con tutto il cuore, considerandolo non un lavoro, ma una missione. Molti dirigenti di paesi europei dovrebbero venire al porto di Trapani e all’hot spot di Milo per capire. Per quanto ci riguarda, potete contare su di noi”. La visita si è conclusa in prefettura, dove oltre al prefetto, ad accogliere la delegazione c’erano le autorità religiose, civili e militari della provincia. Il prefetto Giuseppe Priolo, dopo aver evidenziato come l’attività connessa ai flussi migratori è ormai da considerare “ordinaria emergenza”, ha sottolineato che nel 2016 sono arrivati nelle coste trapanesi ben 17538 migranti, dato che fa di Trapani il primo porto italiano per numero di sbarchi, mentre la provincia di Trapani è senz’altro da considerare “campione di accoglienza” atteso il numero rilevantissimo di migranti ospitati nei centri, tra i quali spicca la presenza di circa settecento minori non accompagnati.

De Nicola ha annunciato che da Trapani partirà il prossimo step, il progetto Fami-Silver per l’assistenza psicologica ai migranti, “perché la sofferenza non è solo fisica, ma anche dell’anima”. La direttrice ha concluso il suo intervento sollecitando anche le autorità sanitarie regionali presenti a contare sul supporto umano e strumentale dell’OMS, nel cui ambito il ruolo dell’Italia è considerato fondamentale: proprio in Italia, ha annunciato, verrà ospitata nei prossimi mesi, una importante manifestazione che accoglierà tutti i 53 Paesi membri dell’OMS.

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