Trapani: dalla Regione arrivano 14,5 milioni, aeroporto a caccia di compagnie
Con i finanziamenti lo scalo può chiudere gli accordi di comarketing ma l’Airgest è in cerca di una strategia
L’aeroporto “Vincenzo Florio” per i prossimi tre anni è salvo. Saranno i 14 milioni e 500 mila euro finanziati dalla Regione a garantire solidità e stabilità economica allo scalo di Birgi. Con la legge di stabilità, che ha previsto il trasferimento di somme anche per l’aeroporto di Comiso, sono stati stanziati per lo scalo di Birgi 4 milioni e 500 mila euro per il 2017, 5 milioni per il 2018 e altrettanti per il 2019. “Oggi – dice il presidente dell’Airgest Franco Giudice – possiamo dire che l’aeroporto c’è, ma gli ultimi mesi sono stati molti difficili e con un’incertezza elevata. Dubitavamo di riuscire a sopravvivere fino all’intervento della Regione. Adesso la società ritornerà al pareggio e all’attivo e speriamo di attrarre ulteriori vettori”.
Al Piano triennale vanno anche aggiunti ulteriori 5 milioni di euro che il governo regionale ha stanziato per la ricapitalizzazione dell’Airgest, società di gestione dello scalo. “I fondi stanziati – dice in rappresentanza del governo regionale l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi – serviranno a rendere stabile il sistema finanziario della società di gestione dell’aeroporto di Birgi e a fare in modo che questa struttura abbia la giusta solidità per diventare autosufficiente dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. Adesso l’obiettivo è superare i due milioni di passeggeri”. Nessun progetto di fusione, stando alle parole dell’assessore Gucciardi, dell’aeroporto di Birgi con quello di Palermo.
“Non sono disposto a svendere nulla – dice l’assessore – soprattutto quando le svendite riguardano i soldi dei cittadini. L’ipotesi semmai potrebbe essere quella della collaborazione tra i due scali perché Birgi e Punta Raisi sono due sistemi aeroportuali sinergici per lo sviluppo della Sicilia occidentale”. Maxi finanziamento ottenuto, sarà adesso pubblicato, a stretto giro, un bando per il comarketing, da 20 milioni di euro, rivolto a tutti i vettori. A più voci l’esigenza è quella di “puntare su vettori che facciano più voli, almeno tre, a settimana per consentire alle strutture di lavorare diversi mesi l’anno e più giorni a settimana”.
“Il bando – dice il presidente Giudice – è strutturato per poter dare non solo a Ryanair, ma ad altri vettori la possibilità di dimostrare il loro interesse su Trapani. Fino a oggi sia il bilancio dell’aeroporto sia le prospettive abbastanza dubbie tenevano alla larga le compagnie. Speriamo che la certezza del finanziamento della Regione renda lo scalo più appetibile”. Ma a mancare è ancora un tassello: la firma dei ventiquattro sindaci del territorio per il contratto di comarketing, che andrà a gara e che si tradurrà in 2 milioni e 500 mila euro che i comuni dovranno versare in tre anni.
“Tra una decina di giorni – dice il presidente della Camera di Commercio Pino Pace – dovrà compiersi il secondo atto ovvero quello della firma del contratto di comarketing con i Comuni del trapanese che dovranno fare la loro parte come hanno fatto fino a oggi per lo sviluppo del territorio”. A essere attesi sono anche i 2 milioni e 485 mila euro del Libero consorzio comunale di Trapani, somme disponibili, ancora in mano alla burocrazia.
“Mesi addietro – dice il presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno – la Regione aveva assunto con noi un impegno che ha rispettato, ora tocca a tutti gli altri soggetti. Ci troviamo davanti a un punto di partenza e non di arrivo perché tre anni passano in fretta. La politica locale e l’Airgest devono capire strategicamente cosa fare per evitare che alla scadenza di questi tre anni si ponga nuovamente il problema”.
fonte: www.repubblica.it