Tragedia nelle acque antistanti la costa di Petrosino
Tragedia nelle acque antistanti la costa di Petrosino. Affonda nell’oscurità della notte un piccolo peschereccio ed i cinque occupanti finiscono in acqua, ma solo 2, di cui uno in gravi condizioni, si salvano. Era passata di poco la mezzanotte quando il natante “I tre fratelli”, impegnato in una battuta di pesca a 4 miglia da Capo Feto viene inghiottito dal mare. I cinque occupanti si ritrovano in acqua, cercano di farsi coraggio, parlano, aspettando che qualche imbarcazione li possa vedere e soccorrere. Passano le ore e con esse si affievoliscono le forze, fanno fatica pure a parlare e la paura di non farcela è sempre più pressante. Cala il silenzio e l’oscurità non permette loro di rimanere uniti nella tragedia. La loro barca si è inabissata talmente velocemente che non hanno avuto modo di lanciare la richiesta di soccorso.
Praticamente nessuno sa che i 5 sfortunati pescatori stanno lottando con tutte le forze per sopravvivere. L’allarme è stato diramato intorno alle 3 di ieri mattina dall’equipaggio del peschereccio «Antonella Rosa» che casualmente individua e metteva in salvo due dei 5 uomini naufragati. I superstiti sono Giancarlo Esposto, 37 anni, e Baldassarre Giacalone, di 25, quest’ultimo è stato ricoverato in rianimazione all’ospedale di Marsala. Le sue condizioni sono gravi. Nessuna traccia, invece, degli altri tre pescatori, padre e due figli. Alle ricerche si univano le motovedette del servizio guardiacoste, un aereo atr 42 della Marina Militare e due elicotteri del 82° Centro Sar di Trapani, particolarmente specializzati in missioni del genere.
Purtroppo dei tre naufraghi nessuna traccia. Solo nel primo pomeriggio uno degli elicotteri indica il punto nautico in cui ha avvistato oggetti galleggianti verosimilmente appartenuti al motopesca “I tre fratelli”. A 4 miglia dalla costa di Capo Feto si portava tempestivamente una delle motovedette impiegate nelle operazioni di soccorso che tra i resti galleggianti del piccolo peschereccio rinvenivano il cadavere di un uomo. Trasportato a Mazara del Vallo, il cadavere veniva identificato in quello di Vito Di Marco, 60 anni, il proprietario del «Tre fratelli».
Nessuna traccia dei suoi due figli, comproprietari del natante: Pietro e Daniele, due ragazzi di 23 e 20 anni. Le ricerche vanno avanti, senza sosta, dalle ore 7:30 di ieri mattina e vedono impegnate diverse motovedette, due elicotteri ed un aereo in un quadrante di 180 miglia nautiche quadrate. Intanto, la Procura della Repubblica del Tribunale di Marsala, guidata da Alberto Di Pisa, ha aperto un fascicolo, con l’ipotesi, per ora, di naufragio colposo.
La notizia della tragedia del motopesca “Trefratelli” ha fatto il giro della città di Mazara in un baleno, lasciandola attonita e sgomenta. Una famiglia distrutta: il padre morto e due dei tre figli dispersi in mare, con l’amara previsione che il tempo non gioca a loro favore. E, più passano le ore, meno sono le probabilità di trovarli ancora in vita. A complicare le ricerche le forti correnti marittime che caratterizzano il tratto di mare adiacente il Biscione, che potrebbe aver fatto allontanare anche di diverse miglia dal luogo del naufragio i due fratelli.
Una famiglia umile e sfortunata, il papà Vito in giovane età ha fatto il pescatore, poi ha tentato la fortuna in America con scarsi risultati, rientrato in Italia ha fatto il pizzaiolo poi, colto da malore, è andato in pensione con 290 euro al mese. Negli ultimi tempi aveva subito anche degli sfratti. La famiglia Di Marco ha tentato fortuna con l’apertura di una rosticceria nel quartiere “trasmazzaro” ma, anche in questo caso, le cose non sono andate per il meglio. Daniele, il più piccolo della famiglia, vive la passione per la chitarra, Pietro non ha un posto fisso ma lavora saltuariamente facendo anche il fornaio.
Gli amici li descrivono come due ragazzi eccezionali. Papà Vito e i due figli, si sarebbero “improvvisati” pescatori e cercavano di darsi da fare con la loro piccola imbarcazione per poter sbarcare il lunario e campare la famiglia. La famiglia è composta anche da un altro fratello, il più grande, Francesco di 26 anni, che fa il muratore a Trapani e che, fortunatamente, non è coinvolto nel naufragio. La mamma dei due giovani è stata colta da malore ed è ricoverata presso l’Ospedale di Marsala. Non si conoscono ancora i particolari del naufragio, bisognerà sentire le testimonianze degli attuali due sopravvissuti. In città si prega affinchè possano ritrovarsi ancora vivi i due giovani fratelli.