Traffico illecito di rifiuti, sequestrati beni per mezzo milione di euro a Castelvetrano

SCOPERTO UN INGENTE TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI. SEQUESTRATE AZIENDE, CONTI CORRENTI, QUOTE SOCIETARIE, AUTOVETTURE E BENI IMMOBILI PER MEZZO MILIONE DI EURO

Nella mattinata odierna la Tenenza della Guardia di Finanza di Castelvetrano ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo nei confronti di due imprenditori castelvetranesi dediti al traffico illecito di rifiuti, nei cui confronti è stato altresì applicato il divieto temporaneo di svolgere attività d’impresa e ricoprire cariche direttive presso soggetti giuridici.
Le odierne misure cautelari traggono origine da complesse investigazioni delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, all’esito delle quali i militari operanti hanno ricostruito l’intero circuito illegale, dimostrando come i due imprenditori, avvalendosi di soggetti economici (una ditta individuale ed una società di comodo a cui la prima aveva affidato il ramo d’azienda) non iscritti all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e privi di qualsiasi autorizzazione alla raccolta, al trasporto, allo stoccaggio ed al recupero dei rifiuti, dal 2013 al 2018 abbiano organizzato e gestito un rilevantissimo traffico illecito di materiale ferroso (pari a circa 10 milioni di kg e comprensivo
di importanti quantitativi di rame), anche grazie alla connivenza di circa 140 soggetti conferitori, anch’essi privi di qualsiasi autorizzazione, abitualmente dediti alla raccolta ed al commercio dirottami metallici e perlopiù sconosciuti al Fisco.
Gli accertamenti svolti hanno permesso di acclarare altresì l’illecito smaltimento di circa 10 mila kg di rifiuti pericolosi e deferire, per il reato di ricettazione, varie imprese “clienti” dei due soggetti castelvetranesi, dislocate sul territorio siciliano. I proventi illeciti conseguiti dal traffico in argomento sono stati sottoposti a tassazione, con un recupero di circa 2 milioni di euro di materia imponibile complessiva occultata all’Erario.
Nel corso delle investigazioni, è stato scoperto che uno dei due imprenditori oggetto dell’attuale misura cautelare ed un lavoratore in nero in forza all’impresa individuale percepivano Reddito di Cittadinanza, circostanza prontamente segnalata alle competenti autorità ai fini del blocco e del recupero del beneficio indebitamente fruito. È stato eseguito il sequestro preventivo dei patrimoni dell’impresa individuale e della società e di beni nella disponibilità degli indagati, anche per equivalente, sino alla concorrenza totale di circa mezzo milione di euro. L’operazione odierna, svolta sotto il coordinamento della Procura Distrettuale palermitana, testimonia l’incessante impegno profuso dal Corpo della Guardia di Finanza nel reprimere ogni genere di traffico illecito, garantendo un trasversale presidio di legalità nell’ambito delle attività economiche e finanziarie.
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