Topo di appartamento incastrato da un impronta digitale. Arrestato
Nella mattinata venerdì, i Carabinieri della Stazione di Locogrande hanno arrestato Salafia Giovanni, classe 1982, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti.
L’arrestato era già finito nella rete degli investigatori lo scorso mese di ottobre, poiché ritenuto responsabile di tre rapine e otto furti in abitazione commessi nel territorio Valdericino. L’escalation criminale del Salafia aveva indotto la Procura di Trapani a emettere nei suoi confronti un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, puntualmente eseguito dai Carabinieri della Compagnia del capoluogo.
Questa volta, gli inquirenti ritengono che l’uomo sia l’autore di un furto in abitazione consumato l’estate scorsa nella Frazione di Marausa. È stata un’impronta a incastrare il Salafia. Fondamentale, infatti, è stato il contributo fornito dal RIS di Messina: in sede di sopralluogo, i militari di Trapani erano riusciti a evidenziare alcune impronte riconducili all’autore del furto. Tale fondamentale fonte di prova è stata subito trasmessa ai laboratori dei Carabinieri per le Investigazioni Scientifiche. L’esame per la comparazione dattiloscopica, effettuato con accurata perizia dagli specialisti del RIS, ha poi avvalorato le ipotesi già formulate dai Carabinieri della Stazione di Locogrande, confermando che una delle impronte era stata lasciata proprio dal Salafia.
L’evidenza degli elementi probatori raccolti ha consentito all’Autorità Giudiziaria di Trapani di emettere un’ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti del sospettato. L’uomo, che era agli arresti domiciliari presso un centro di solidarietà marsalese, è stato arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale di Trapani.