Terremoto nella politica della provincia di Trapani

La Guardia di Finanza ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari a persone note del mondo della politica e della formazione professionale, nonché  al sequestro di oltre 8 milioni di euro

L’inchiesta giudiziaria ha scosso profondamente la provincia di Trapani, portando alla luce uno schema illecito legato alla gestione di fondi pubblici per la formazione professionale che vedeva coinvolti personaggi noti del mondo politico che ruotavano attorno all’ex senatore Antonio Papania, agli Enti di Formazione Professionale I.R.E.S., CE.SI.FO.P. e l’Associazione TAI. Misure cautelari significative sono state emesse nei confronti di diversi esponenti della politica e dell’imprenditoria locale. Figura apicale è ritenuti dagli inquirenti l’ex senatore Antonino Papania, in atto ospite del Pagliarelli perché  coinvolto in un’inchiesta di voto di scambio in odor di mafia (art. 416). Ora è anche accusato di aver orchestrato un sistema di frode e malversazione.

Il gip di Trapani Giuseppe Corleo ha disposto il divieto di dimora nelle province di Trapani e Palermo per l’ex senatore Antonino Papania, 65 anni, per Manfredi Vitello, 52 anni, e Mario Castelli, 70 anni. Per Angelo Rocca, 40 anni, il divieto di dimora nella provincia di Trapani e il divieto di contattare la pubblica amministrazione e esercitare impresa o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. Per Filippo Tilotta, 76 anni, il divieto temporaneo di esercitare impresa o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.

Diversi sono i capi d’accusa contestati ai 14 destinatari, vanno dalla corruzione e malversazione alla gestione di fondi pubblici destinati alla formazione professionale. Il gip di Marsala Annalisa Amato ha disposto gli arresti domiciliari per Antonino Papania, Angelo Rocca, Ignazio Chianetta e Manfredi Vitello. Il divieto di dimora per Maurizio Michele Accardi, 58 anni, Sara Accardi, 35 anni, Pellegrino Guglielmo Ferrantelli, 76 anni, Vanessa Titone, 51 anni, Vincenzo Monteleone, 66 anni, Antonio Giancana, 25 anni. Il divieto di esercitare uffici direttivi e imprese a Ignazio Chianetta e Manfredi Vitello. Il divieto di esercizio di funzioni di consigliere comunale a Maurizio Michele Accardi, Guglielmo Pellegrino Ferrantelli, Vanessa Titone, Vincenzo Monteleone, Antonio Giancana.

Secondo le indagini della Guardia di Finanza, il gruppo capeggiato da Papania avrebbe gestito fondi pubblici. 9 milioni di euro, destinati alla formazione professionale per finalità personali ed elettorali, invece di utilizzarli per i progetti previsti. Il Centro Siciliano per la Formazione Professionale (CE.SI.FO.P.) e l’Associazione TAI, due enti che beneficiavano di finanziamenti europei e regionali, sono stati identificati come fulcro delle attività illecite. Il tutto sarebbe ruotato attirno al Movimento V.I.A. (Valori Impegno Azione), il partito politico fondato da Antonino Papania.

Posti di lavoro e opportunità presso questi enti venivano utilizzati come strumenti di scambio per favori politici. Tra i beneficiari dei posti di lavoro figurano parenti di esponenti politici locali. Le indagini hanno rivelato una rete complessa di corruzione elettorale. Secondo l’accusa, i fondi pubblici destinati alla formazione professionale sono stati ottenuti mediante false dichiarazioni e certificazioni, e successivamente utilizzati per scopi personali, compresi pagamenti indebiti e scambi elettorali. L’obiettivo era consolidare il potere politico del gruppo attraverso la promessa di posti di lavoro e vantaggi economici.

L’inchiesta ha rivelato che il gruppo controllava le attività di diversi enti locali e utilizzava i fondi pubblici per ampliare la propria base elettorale. In particolare, gli indagati facevano riferimento al Movimento V.I.A. (Valori Impegno Azione), il partito politico fondato da Antonino Papania. I beneficiari dei favori del gruppo venivano inseriti nelle liste elettorali del movimento in cambio di appoggi politici.

Oltre a Papania, altri nomi di spicco emergono dall’inchiesta. Angelo Rocca, figura di rilievo nella politica locale, è accusato di essere uno dei principali orchestratori del sistema. Luigi Chianetta e Manfredi Vitello avrebbero svolto ruoli di primo piano nella gestione delle attività del CE.SI.FO.P. e dell’Associazione TAI, mentre numerosi consiglieri comunali avrebbero beneficiato del sistema per assicurarsi vantaggi personali o per i propri familiari. Al caentro del sistema fraudolento c’è il modo in cui i fondi pubblici, principalmente provenienti dall’Unione Europea e destinati ai progetti di formazione, venivano dirottati per scopi diversi da quelli ufficiali, compresi quelli destinati a corsi di formazione per soggetti disabili e vulnerabili.

Le operazioni della Guardia di Finanza, che hanno coinvolto oltre 60 agenti, hanno portato all’arresto di 14 persone e al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro. Le indagini, partite due anni fa, hanno svelato una rete di malversazioni che coinvolgeva politici e imprenditori in tutta la provincia di Trapani.

L’inchiesta della Guardia di Finanza di Trapani ha portato alla luce un sistema radicato di corruzione e malversazione che ha coinvolto esponenti politici di alto profilo. Le misure cautelari e i sequestri di beni rappresentano un primo passo nell’azione della magistratura contro questo sistema di potere, che per anni ha gestito fondi pubblici destinati alla formazione professionale come “merce di scambio” per ottenere favori elettorali e personali.

Le prossime fasi dell’inchiesta potrebbero portare alla luce ulteriori dettagli sul funzionamento interno di questo gruppo criminale e sul ruolo di ciascun membro. La politica e l’imprenditoria locale sono ora sotto la lente d’ingrandimento, in attesa di nuovi sviluppi che potrebbero avere ripercussioni su scala regionale.

Fonti della notizia: Tp24 e laSicilia

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