Brillante debutto di “Otto donne e un mistero” al Teatro Impero. Un giallo ben riuscito
La commedia di Robert Thomas, diretta da Bruno Prestigio e prodotta da Nomea Produzioni, ha regalato al pubblico una serata piacevole
“Otto donne e un mistero”, alias “Huit femmes” di Robert Thomas è approdata sul palco del Teatro Impero di Marsala il 5 gennaio, regalando al pubblico una serata di buon teatro che ha saputo intrecciare ironia, tensione e colpi di scena. L’opera, un giallo ambientato negli anni Cinquanta, si è rivelata una piacevole immersione in un mondo di intrighi e segreti familiari, dove ogni personaggio ha avuto il suo momento per brillare.
L’opera teatrale, prodotta da Nomea Produzioni sotto la direzione artistica di Giuseppe Li Causi, ha trovato piena espressione grazie a un cast affiatato composto da otto donne e un uomo, che hanno saputo intrecciare le loro interpretazioni in un gioco scenico equilibrato e coinvolgente.
La regia, firmata da Bruno Prestigio, si è distinta per la sua cura minuziosa dei dettagli e per la capacità di valorizzare ogni sfumatura della trama, offrendo un ritmo narrativo che ha mantenuto viva l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine. Prestigio ha saputo orchestrare con abilità una commedia dal ritmo serrato, alternando momenti di leggerezza e suspense in un equilibrio ben calibrato.
Un ruolo importante è stato giocato dall’impianto scenografico, realizzato da Andrea Figlioli, che ha saputo trasformare il palco in un autentico interno borghese degli anni Cinquanta, dove i costumi, raffinati e coerenti con l’epoca, hanno aggiunto ulteriore credibilità all’ambientazione.
La trama, un classico del teatro noir, racconta di otto donne bloccate in una villa isolata da una tempesta di neve, tutte sospettate dell’omicidio dell’unico uomo della casa. Sul palco, l’intreccio si è sviluppato con ritmo e vivacità, mantenendo il pubblico attento e coinvolto fino alla fine.
Sul palco, otto donne e un uomo hanno dato vita a un intreccio di segreti e a scabrose rivelazioni, con interpretazioni intense e ben calibrate che hanno saputo catturare il pubblico fino all’ultimo colpo di scena. Il regista ha voluto mantenere viva l’attenzione degli spettatori, giocando con il detto e non detto, i colpi di scena e i silenzi carichi di significato, creando suspense attraverso una combinazione di dialoghi, azione, musica e atmosfera scenica, effetti tipici per dare risalto ai grandi thriller.
Marilena Colicchia, nei panni di Gaby, la matriarca elegante e autorevole, ha dominato la scena con una presenza scenica incisiva e ricca di sfumature. Martina Cassenti, nel ruolo della nevrotica Augustine, ha offerto una prova carica di ironia e inquietudine, tratteggiando un personaggio complesso e convincente.
Sonia Luisi, nel ruolo di Chanel, la governante della villa, ha portato in scena una figura ambigua e fondamentale, dosando con abilità ironia e sottile tensione. La sua interpretazione, misurata e mai sopra le righe, ha regalato momenti di grande intensità, rendendo il suo personaggio centrale nel dipanarsi del mistero.
Alessandra De Vita ha brillato nel ruolo di Catherine, la giovane ribelle, portando freschezza e vivacità al racconto. La sua energia naturale e il suo dinamismo hanno saputo conquistare il pubblico, rendendo il personaggio autentico e vivace. Rosalba Ienna, che interpretava Mamy, la nonna sulla sedia a rotelle, ha saputo trasformare il suo personaggio in un punto di equilibrio tra ironia e affetto familiare, regalando momenti di grande delicatezza emotiva.
Nel ruolo della cameriera Louisiana, Enrica Crimi ha messo in luce la sensualità e l’ambiguità del personaggio, regalando una performance elegante e incisiva, mentre Loredana Salerno, nei panni di Pierrette, ha portato in scena un’eleganza naturale e un’intensità che hanno reso il personaggio enigmatico e affascinante. Con gesti misurati e battute incisive, ha saputo rivelare le fragilità di Pierrette, regalando momenti di grande pathos e lasciando un’impronta significativa nella trama.
Cristiana Sanguedolce, nei panni di Souzon, ha portato sul palco una carica di energia e spontaneità, tratteggiando un personaggio vivace e credibile. Infine, Tommaso Rallo, unico uomo del cast, ha interpretato Macell con sobrietà e una tensione misurata, rafforzando l’atmosfera di mistero che avvolgeva la storia.
Un cast compatto e ben diretto ha reso la rappresentazione di Otto donne e un mistero un’esperienza avvincente, mantenendo viva l’attenzione del pubblico fino alla rivelazione finale. Il pubblico, coinvolto e attento, ha salutato la compagnia con applausi calorosi e sentiti, segno di un gradimento sincero per una rappresentazione che ha saputo intrattenere e appassionare. Nomea Produzioni, sotto la direzione artistica di Li Causi, ha dimostrato ancora una volta il valore del teatro come spazio di cultura e condivisione.
“Otto donne e un mistero” si è rivelata una proposta teatrale di qualità, arricchita da interpretazioni solide e una regia che ha saputo valorizzare il testo e il cast, offrendo una serata piacevole e coinvolgente, come testimoniato dagli applausi finali.
Alberto Di Paola