Teatro di Segesta al via la VI edizione delle Dionisiache
“Donne e Dee” al centro della scena al Parco Archeologico Segesta con la VI edizione delle Dionisiache dal 10 al 30 agosto 2020. Novità della stagione 2020 una serie di attività promosse dal Parco stesso quali il “Festival diffuso”, le “Conversazioni”, gli “Incontri con la Storia”, con una programmazione fino al 13 settembre
Tre prime nazionali, spettacoli sotto le stelle, al tramonto e all’alba e due omaggi a Beethoven in occasione del 250° anniversario della nascita. Da lunedì 10 agosto, con appuntamenti in programma fino al 30 agosto, tornano le Dionisiache, rassegna teatrale di fama internazionale, che vede anche quest’anno la direzione artistica di Nicasio Anzelmo. Tema della sesta edizione è “Donne e Dee”: più che negli anni passati, infatti, il Festival si rapporta con il mito lungo la principale linea tematica delle eroine femminili, con approfondimenti specifici legati al contemporaneo e ai cambiamenti della società.
Gli spettacoli al Teatro di Segesta, iniziati dal lontano 1967, sono realizzati anche quest’anno dal Parco archeologico di Segesta, grazie alla recente autonomia, e coinvolgeranno, oltre al Teatro Antico di Segesta, gli altri Comuni di cui il Parco gestisce i siti archeologici, quali Salemi, Calatafimi Segesta, Contessa Entellina, Poggioreale e Custonaci che, grazie alla novità del Festival diffuso, verranno contaminati dall’energia vitale della cultura.
«Il cartellone di questa edizione delle Dionisiache è un omaggio alla vita e alle donne generatrici di vita – dichiara Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana -. Donne e Dee sono custodi di una promessa di eternità, speranza dell’eterna rinascita. Le donne incarnano la resilienza, quella volontà caparbia di costruire e far nascere la vita laddove è silenzio. Le donne al tempo del Covid hanno curato, retto famiglie, costruito speranze, realizzato focolare. Con la loro poliedricità e la loro tenacia ci hanno aiutato ad affrontare una fase tra le più critiche della nostra storia contemporanea. Nella dimensione del mito le donne incarnano il desiderio inafferrabile o l’inquietudine; anime inquiete, sono diverse una dall’altra e ognuna è sacra anche per la imperscrutabilitá del proprio agire. Che siano dee o donne terrene, tornano a far parlare le pietre e a raccontare storie di uomini e donne, dei loro destini che si ripetono nel tempo, dando voce a sentimenti sempre attuali: storie di sentimenti e passioni, di conflitti interiori che non conoscono l’usura del tempo. Le Dionisiache – continua l’assessore Samonà – sono una conferma della volontà di puntare alla ripresa, a partire dalla valorizzazione della storia e della bellezza della nostra terra; una ripresa fortemente voluta dal governo Musumeci che proprio sulla cultura ha fatto un vero e proprio investimento in termini di aspettativa di ripresa. Alle donne, mamme, sorelle, nonne, alle dottoresse in prima linea nei giorni drammatici dell’emergenza coronavirus, alle infermiere, a quelle donne che sostengono con le loro braccia il mondo, il mio personale grazie».
«Dopo il periodo di emergenza nazionale – dichiara Rossella Giglio, direttrice del Parco Archeologico di Segesta – il Parco riprende le attività di valorizzazione nel suo teatro, luogo del mondo antico. Attraverso opere teatrali, musica, laboratori e conversazioni a tema “Incontri con la Storia” sarà possibile osservare dal di dentro la cultura, nella dimensione attuale del ventunesimo secolo. Questa edizione vedrà anche una serie di incontri sul tema “Oltre la soglia. Un archetipo dell’immaginario”, nell’ambito del Progetto Segesta, a cura del Centro Studi Internazionale di Studi e Ricerca sul Teatro Antico, promosso dal Parco di Segesta e dall’Università di Palermo».
Al centro di questa edizione, dunque, le eroine del mito. Dalla bellezza di Elena all’efferatezza di Medea, dalla sete di giustizia di Lysistrata alle più moderne Maria e Francesca, protagoniste rispettivamente di Storia di una capinera e Sciara prima c’agghiorna.
Donne infelici, atroci, ingiustamente colpevoli e offese, ma anche dee che sanno osare, oltre ogni limite e ogni sopruso.
«Il mito è sempre stata la nostra linea guida e con esso noi oggi continuiamo a confrontarci – dichiara Nicasio Anzelmo, direttore artistico della manifestazione per il sesto anno consecutivo – Questo Festival forse ha la presunzione di distribuire pillole di speranza per una ripresa culturale necessaria alla nostra anima. Nella dimensione del mito le donne incarnano il desiderio inafferrabile o l’inquietudine del mostruoso, la complessità del loro essere e le motivazioni del loro agire restano sempre nella sfera del misterioso su cui il teatro di oggi, come quello di un tempo, non smette di interrogarsi».
Si parte, dunque, al Teatro Antico il 10 agosto, alle 20.30, con la quarta edizione di E Lucevan le stelle, omaggio in occasione del 250° anniversario della nascita di Beethoven, concerto con l’orchestra sinfonica Toscanini di Ribera e il pianoforte di Eliana Pia Borsellino. Alle 22.30, al Tempio Dorico, si potrà partecipare ad un’osservazione astronomica di pianeti e stelle grazie ai telescopi messi a disposizione del Planetario di Palermo, che cura l’appuntamento.Per l’occasione speciale saranno presenti rappresentanti del governo regionale, delle autorità militari, religiose e amministrative del territorio e, contestualmente, una significativa rappresentanza di operatori del nostro sistema sanitario, medico e paramedico che, con efficacia e con generosa abnegazione a tutti i livelli professionali, si è spesa a garanzia del più alto margine di tutela per il bene primario della salute pubblica durante l’emergenza legata al Covid-19.
L’11 e 12 agosto, alle 19.45, al Teatro Antico in prima nazionale Medea di Euripide, con la regia di Cristina Borgogni.
Dal 13 al 16 agosto, alle 19.45, il Teatro Antico ospiterà Marisa Laurito che sarà la Lysistrata di Aristofane, diretta da Nicasio Anzelmo.
Il primo spettacolo all’alba dell’edizione 2020 sarà in programma il 16 agosto, alle 5, con repliche nel pomeriggio del 17 e del 19 alle ore 19.45, con Elena di Euripide, in prima nazionale, interpretata da Viola Graziosi diretta da Graziano Piazza, che sarà anche protagonista sul palcoscenico.
Il 18 agosto, alle 20.30, al Teatro Antico Nicola Piovani in concerto con La musica è pericolosa, un racconto musicale diretto dal Premio Oscar per la colonna sonora del film La Vita è bella di Benigni. Lo spettacolo percorre con parole e suoni alcune tappe della vita del Maestro.
Il 20, alle 19.45, L’Alba di Riccardino: Reading di incipit e frammenti dai romanzi del commissario Montalbano di Andrea Camilleri nelle voci di Gigi Borruso, Filippo Luna, Salvo Piparo, con il commento musicale di Pietro Leveratto e Tobia Vaccaro.
Il 21, invece, sarà la volta di Storia di una capinera di Verga, una prima nazionale con l’adattamento teatrale di Rosario Minardi e la regia di Valentina Ferranti e Micaela De Grandi.
Il 22 agosto, alle 19.45, il Dyskolos di Menandro con la regia di Cinzia Maccagnano. A seguire, alle 22.30, il Tempio Dorico accoglierà il pubblico con una serata dedicata alle osservazioni astronomiche dal titolo La via lattea…sopra il tempio, a cura del Planetario di Palermo.
Giorno 23, all’alba (ore 5), al Teatro Antico Callas d’incanto, spettacolo scritto e diretto da Roberto D’Alessandro con Debora Caprioglio.
Alle 19.45 dello stesso giorno, Affaccia Bedda, con Mario Incudine e Salvo La Rosa.
Il 24 agosto, alle 19.45, Edoardo Siravo sarà Prometeo di Eschilo, diretto da Patrick Rossi Castaldi.
Il 25, alle 19.45, secondo concerto dedicato a Beethoven, in occasione del 250° anniversario dalla nascita, con l’Orchestra Mediterranea diretta dal Alberto Maniaci col pianoforte di Michele Allegro.
Il 27 agosto, alle 19.45, al Teatro Antico, La Vedova Socrate di Franca Valeri, con Lella Costa diretta da Stefania Bonfandelli.
Il 28, 29 e 30 agosto, alle 19.45, Le Troiane, il soffio degli dei in prima nazionale con Mariano Rigillo.
Altri due appuntamenti, del 18 e del 20 agosto, sono in fase di definizione. A breve se ne darà comunicazione.
Tra i punti di forza dell’edizione 2020 delle Dionisiache, il Festival Diffuso, che coinvolgerà tutti i Comuni dove si trovano le aree archeologiche di pertinenza del Parco Archeologico di Segesta.
Per consentire un’agevole accesso al pubblico sono stati scelti i posti più significativi dei relativi centri storici.
Si comincia a Salemi, nell’atrio del Castello Normanno Svevo lunedì 17 agosto con Sciara prima c’agghiorna, spettacolo di e con Luana Rondinelli, diretta da Giovanni Carta, e i musicanti di Gregorio Caimi.
Mercoledì 19 a Custonaci, alle Grotte di Scurati, in scena Al chiar di luna, storie, musica e canzoni della memoria, con Angelo Tosto.
Giovedì 20, al Belvedere Francesco Vivona a Calatafimi Segesta, Edipo…seh!, spettacolo di e con Andrea Tidona diretto da Carla Cassola.
Sabato 22 nello stesso sito, Omnia Art, concerto di fisarmonica, violino e contrabbasso in trio.
Domenica 23 agosto, nell’atrio del Castello Normanno Svevo di Salemi, Dyskolos di Menandro, con la regia di Cinzia Maccagnano.
Il 24 agosto a Contessa Entellina (spiazzo Greco), Callas D’Incanto con Debora Caprioglio.
Nella stessa serata a Salemi, nel sagrato dell’ex chiesa Madre Piazza Alicia, Blue piano con Claudio Cojaniz.
Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle ore 21,00.
Il festival diffuso prevede anche laboratori teatrali, tenuti da registi e professionisti, e incontri e dibattiti (in allegato il dettaglio di tutti gli appuntamenti).
Nel rispetto delle norme, per prevenire la diffusione del Covid-19, i posti al Teatro Antico di Segesta, normalmente 1.800, sono stati ridotti a 400 in totale: il distanziamento verrà rispettato con apposite segnalazioni dei posti da non occupare.
Il costo dei biglietti varia a seconda dei pacchetti scelti o delle riduzioni previste; tutte le informazioni sono disponibili nella brochure del programma che si trova in allegato.
Sul sito www.dionisiache.it è possibile consultare tutte le informazioni relative alle Dionisiache 2020