Taglio indennità ai pubblici amministratori, Ruggirello: “Legge stravolta”
L’approvazione della legge regionale sul taglio delle indennità di sindaci e amministratori locali e sulla loro riduzione, offre il pretesto per avanzare una riflessione fra i risultati ottenuti e l’analisi politica. A farlo è il Deputato Questore Paolo Ruggirello che non nasconde il fatto che la legge è stata soggetta al fattore sorpresa, rappresentato dal voto segreto in aula, segno di debolezza della maggioranza. L’autocritica del politico trapanese si rende necessaria in vista del prossimo test d’aula, con la riforma della province e raggiunge, anche, il governo, spesso assente, e di cui richiede una seria e costante partecipazione all’attività parlamentare.
Ruggirello, che è membro della prima commissione, parla di un testo stravolto rispetto alla bozza iniziale e che ha incluso due punti controversi: la mancata attuazione immediata della norma sui comuni che sono andati al voto nei giorni scorsi; e la penalizzazione in termini di rappresentanza dei grandi comuni, che vengono equiparati ai piccoli. La legge prevede, infatti, la nomina di tre assessori per i comuni al di sotto di tremila abitanti e cinque per quelli sopra gli ottantamila, secondo un parametro che non rispecchia la proporzionalità territoriale.
Nel testo della legge è stata, inoltre, esclusa la possibilità di eleggere, a titolo gratuito, i consiglieri di circoscrizione, che sono previsti, con retribuzione, solo nelle città metropolitane. L’onorevole Ruggirello non esita ad esporre vizi e virtù del provvedimento che, senza dubbio, regolarizza la questione dei rimborsi ai datori di lavoro e dei gettoni di presenza; due ambiti, spesso, soggetti ad errori di cui oggi si paga il prezzo. Inevitabile, però, è la necessaria razionalizzazione degli interventi che devono consentire l’espletamento di una corretta attività politica e tenere in considerazioni le peculiarità di tutte le realtà territoriali.