Stagnone di Marsala, la desertificazione avanza
Un’ancora di salvezza per salvare lo Stagnone dalla desertificazione cui è destinato permanendo le attuali condizioni. L’allarme lanciato nei mesi scorsi dall’Associazione strutture turistiche, presieduta da Gaspare Giacalone, dalla Pro Birgi, diretta da Franco Gambina, dall’associazione ambientalista Vivere Marsala e del portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Aldo Rodriquez, è stato raccolto a livello istituzionale.
Il sindaco Alberto Di Girolamo è infatti tornato a riproporre in maniera ufficiale alla Regione la richiesta di un intervento tecnico-scientifico nello Stagnone, “condizione essenziale per tentare di mettere un freno alla criticità della Laguna protetta”.
Con tale obiettivo il sindaco ha incontrato nei giorni scorsi il responsabile dell’Ufficio provinciale di Trapani della Forestale, Giovanni Lantini, con il quale ha affrontato il problema dello Stagnone e della sua salvaguardia che passa inevitabilmente dal ripristino del riciclaggio delle acque. Il problema è stato affrontato dal sindaco Di Girolamo con il dottor Lantini, che hanno concordato una vera e propria convenzione tra il Comune e la Forestale per alcuni essenziali ed urgenti lavori di pulizia da effettuare proprio lungo la foce del fiume Birgi e nei pressi di San Teodoro, nella zona antistante l’ingresso dell’Isola Lunga.
La riserva dello Stagnone è la più vasta laguna siciliana e le varie amministrazioni comunali che si sono succedute hanno promesso di avviare l’iter per il riconoscimento di patrimonio Unesco, insieme alle saline di Trapani e Paceco. L’ultimo ad annunciare questa possibilità è stato l’assessore regionale ai Beni Culturali Antonio Purpura, in un incontro che si è svolto in aprile a Palermo insieme a varie associazioni e consorzi della provincia di Trapani.