“Sospetto” trasferimento Linares, il M5S invita il senatore D’Alì a dimettersi
I membri M5S della commissione Antimafia sostengono che: “D’Alì farebbe bene a dimettersi e difendersi senza infangare con la sua presenza le Istituzioni della Repubblica”, il riferimento è a Tonino D’Alì, più volte Senatore della Repubblica eletto nel Collegio di Trapani e la vicenda è quella legata al “sospetto” trasferimento Linares Capo della Squadra Mobile di Trapani ora alla guida del Centro DIA di Napoli.
Un avanzamento di carriera che aveva originato parecchi malumori e non pochi sospetti visto che Linares era col fiato sul collo di Matteo Messina Denaro, il latitante più ricercato del Paese. La sua cattura, dopo una accurata e meticolosa opera di indebolimento della struttura di cosa nostra attorno al Messina Denaro, da molti veniva data ormai prossima. Di questo e di tanto altro altro se ne parlò sui media per settimane, poi l’oblio: Linares a Napoli e Messina Lombardo libero, forse, nella sua stessa terra.
La vicenda Linares, con all’ombra il presunto interessamento del senatore D’Alì a farlo traferire, ieri è ritornata all’attenzione della cronaca con un articolo pubblicato sul blog di Grillo “Caso Linares, senatore D’Alì deve dimettersi” (http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2015/10/caso-linares-senatore-dali-deve-dimettersi.html) di cui riportiamo in stesura integrale:
“E’ inquietante quanto sta emergendo dal processo d’appello nei confronti del senatore di Forza Italia Antonio D’Alì: sarebbero sue le pressioni dietro il trasferimento di Giuseppe Linares, attuale capo centro DIA di Napoli, ma prima capo della mobile di Trapani, impegnato nella cattura di Matteo Messina Denaro. E’ veramente incredibile che un senatore indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, sieda nei banchi parlamentari e nessuno dica nulla, ma ancora più grave che dopo la deposizione dell’ex capo della polizia De Gennaro che indica chiaramente le pressioni ricevute, non ci sia nessuna voce che protesti”.
“I membri M5S della commissione Antimafia non possono che sottolineare con sconcerto: “Linares è un poliziotto che ha dimostrato e dimostra ogni giorno la sua professionalità, immaginare che un ex sottosegretario e attuale senatore abbia fatto pressioni per trasferirlo così da favorire i clan mafiosi che proteggono Messina Denaro è allucinante. Quando si grida fuori la mafia dallo Stato, ecco questo è uno dei casi più lampanti di quanto sia vera l’affermazione. Ci auguriamo che il processo d’appello faccia piena luce su tutte le complicità che hanno permesso il trasferimento di Linares, ma soprattutto il nostro è un grido d’allarme che non ci si può sedere negli stessi banchi di chi ha così gravi accuse sulle spalle. D’Alì farebbe bene a dimettersi e difendersi senza infangare con la sua presenza le Istituzioni della Repubblica”