Sicilia: 4000 posti di lavoro a rischio. Lo denunciano Cgil e Flc in un dossier

I sindacati chiedono la riconversione e la ricollocazione degli esuberi e assieme un piano di incentivi all’esodo del personale in esubero

formazione-professionale-regione-sicilia-lege-riforma-attesa-sciopero-contestazione-palermo-www.marsalanews.it-marsala-news-informazione-notizieSicilia: 4000 posti di lavoro a rischio. Lo denunciano Cgil e Flc in un dossier denominato:  “ennesimo fallimento”. Nei prossimi tre mesi potrebbero perdere il posto in 4000, tra ex sportellisti e dipendenti di Enti della Formazione professionale. Oltre ai licenziamenti gia’ avvenuti, il regionale Piano formativo che non decolla, ed i lavoratori da mesi sono senza stipendio, ma cosa assai peggiore senza alcuna garanzia per il loro futuro. La legge riforma è solo un vuoto annuncio. E, 4000 lavoratori rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.

Una situazione drammatica, quella della Formazione professionale a fronte della quale, dopo un 2014 contrassegnato dalle ripetute proteste dei lavoratori, la Cgil e la Flc Sicilia parlano di “incapacita’ del Governo regionale non piu’ tollerabile, peraltro mentre il Paese e l’Europa – sottolinea il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, durante una conferenza stampa – danno centralita’ ai servizi per l’impiego e a una formazione professionale ancorata ai bisogni delle imprese e del territorio e al sistema universitario”. Per superare la grave impasse del settore Cgil e Flc chiedono l’apertura di un tavolo nazionale di crisi, che affronti anche il tema degli ammortizzatori sociali in deroga, la garanzia del reddito per tutti i lavoratori, una legge regionale che disegni un nuovo sistema di formazione professionale, efficiente, in grado di costituire un propellente in una regione con oltre il 53% di disoccupazione giovanile e 371 mila Neet. E assieme la ristrutturazione dei servizi per l’impiego. “Quello che piu’ ci preoccupa – ha detto Pagliaro – e’ l’assenza di prospettive. Da un lato c’e’ una regione che non riesce a fare programmazione, d’altro una dirigenza regionale neanche all’altezza di costruire bandi, se si calcola che dopo l’Avviso 20 non c’e’ niente in discussione”.

“La riorganizzazione degli uffici regionali – ha aggiunto Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia – e’ un fatto prioritario. Quest’anno, per incapacita’ gestionale, non e’ neanche ancora stato varato il piano formativo. La questione del personale si aggrava inoltre, se si considera che oltre agli enti falliti o coinvolti in inchieste ce ne sono decine che non hanno presentato un progetto per quest’anno, manifestando cosi’ la volonta’ di non fare piu’ formazione”. Sull’intero sistema Cgil e Flc hanno presentato un dossier che sara’ consegnato il 12 settembre al comitato di sorveglianza del Fse, che si riunira’ a Palermo. Per l’occasione la Cgil organizzera’ un presidio di lavoratori. “Questo e’ l’ennesimo fallimento della Regione- ha osservato Scozzaro- e al governo presentiamo oggi una proposta che non ammette deroghe e rinvii”.

Quest’anno peraltro, come ha osservato Giovanni Lo Cicero, della Flc, “al momento i finanziamenti previsti, 140 milioni piu’ altri 40 per i prepensionamenti rischiano di non dare risposta a tutta la platea dei lavoratori”. L’anno scorso il sistema e’ costato 265 milioni e ha prodotto 400 esuberi. La situazione quest’anno potrebbe aggravarsi. Per questo, e per dare alla Sicilia un sistema formativo e orientativo efficiente, Cgil e Flc sollecitano un riordino che comprenda formazione professionale e servizi per l’impiego, andando alla riqualificazione dei sistemi e alla certificazione delle competenze. Ma anche un piano per la riconversione e la ricollocazione degli esuberi e assieme un piano di incentivi all’esodo. Contemporaneamente per il sindacato “occorre subito sbloccare le risorse dovute agli Enti e avviare un piano formativo pluriennale”. (ITALPRESS)

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