Si ritorna a votare il 29 novembre per l’ex Provincia di Trapani
A meno di sei mesi dal voto per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale, a Marsala, come negli altri 23 comuni dell’hinterland per votare il presidente dei Liberi Consorzi dei Comuni, l’ex Provincia regionale di Trapani. La novità sta nel fatto che non saranno i siciliani a votare il prossimo 29 novembre per le designazioni dei presidenti dei Liberi Consorzi dei Comuni e dei sindaci delle aree metropolitane, ma i sindaci ed i rappresentanti dei Consigli Comunali. Un altro pezzo del decentramento democratico viene spazzato via e nessuno di indigna. Del resto in un Paese il il cui premier non è espressione del consenso elettorale non ci si stupisce più di tanto. Le elezioni sono incerte e costano parecchio, meglio evitarle e raggiungere l’obiettivi di entrare nella casta per le vie traverse e bizzarre della spartizione delle poltrone e l’attribuzione di sotto governi in sordina.
La nuova legge varata dall’Ars ed entrata in vigore lo scorso 29 marzo con la pubblicazione sulla GURS prevede che il Libero consorzio ha potestà statutaria e regolamentare ed è composto da tre organi di secondo livello, che non vengono eletti dai cittadini – l’assemblea, il presidente e la giunta del Libero consorzio – che esercitano le rispettive funzioni a titolo gratuito. Non a caso la ratio della legge è razionalizzare l’erogazione dei servizi ai cittadini e conseguire riduzione dei costi della pubblica amministrazione. Le spese per trasferte dei componenti degli organi saranno definite con successivo provvedimento, che l’Ars dovrà approvare.
L’Assemblea è l’organo di indirizzo politico-amministrativo; è composta dai sindaci dei comuni che ne fanno parte, adotta a maggioranza assoluta dei componenti, il regolamento per il proprio funzionamento. In caso di cessazione dalla carica di un sindaco componente dell’assemblea, fino al rinnovo della carica, viene sostituito in Assemblea da un commissario straordinario, nominato in base alla normativa vigente.
Il Presidente rappresenta il libero consorzio, convoca e presiede la giunta e l’Assemblea. È un sindaco, eletto a maggioranza assoluta, fra i sindaci dei comuni aderenti al Libero consorzio, dai consiglieri comunali e dai sindaci dei comuni che appartengono al consorzio.
Nel caso in cui nessun sindaco ottiene la maggioranza, la legge prevede che vadano a ballottaggio i due sindaci, che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità è proclamato presidente il più anziano. Il presidente nomina, tra i componenti della giunta del libero consorzio, un vicepresidente, che lo sostituisce in caso di assenza o impedimento. Se durante il mandato di presidente, il sindaco cessa dalla carica, si dimette, viene rimosso, entro 60 giorni si procede all’elezione di un nuovo presidente. Fino ad allora, le funzioni sono esercitate da un commissario straordinario, nominato dall’assessore regionale per le Autonomie Locali e Funzione pubblica.
Il presidente può essere sfiduciato con mozione motivata, approvata a maggioranza assoluta dei voti, dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni, che fanno parte del consorzio. La mozione di sfiducia non può essere presentata prima di due anni dall’ elezione del presidente e in ogni caso per più di due volte, a distanza di un anno, durante il medesimo mandato. Deve essere presentata da almeno un quinto dei componenti dell’assemblea, va discussa dopo tre giorni dalla presentazione. La mozione è posta a votazione previa delibera dell’assemblea a maggioranza assoluta dei componenti. La votazione ha luogo entro dieci giorni dalla deliberazione dell’assemblea. Se la mozione di sfiducia viene approvata, entro 60 giorni, si procede all’elezione del nuovo presidente; anche in questo caso fino ad allora le funzioni sono esercitate da un commissario straordinario, nominato dall’assessore regionale per le Autonomie Locali e Funzione Pubblica.
La Giunta è l’organo esecutivo; è composta dal presidente e da un numero massimo di otto assessori, nominati dal presidente fra i componenti dell’assemblea. Il numero dei componenti della giunta è stabilito in rapporto al numero alla popolazione dei comuni di ciascun libero consorzio. La cessazione della car
Come si ricorderà, dopo una lunga serie di proroghe e rinvii, a fine luglio l’Ars aveva votato la riforma che chiudeva definitivamente l’era delle Province, istituendo sei Liberi Consorzi (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Trapani) e le Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina. A guidare i nuovi enti sarà un presidente, designato da un’adunanza elettorale di cui fanno parte i sindaci e i consiglieri comunali del territorio. Al suo fianco un vicepresidente e una squadra assessoriale con un numero variabile di componenti (da 4 a 8) a seconda della popolazione residente all’interno del Libero Consorzio. Anche la giunta viene designata dalla stessa adunanza elettorale in base a una lista proposta dal presidente.
Per quanto riguarda le Città Metropolitane, il sindaco non sarà automaticamente quello del Comune capoluogo (Palermo, Catania, Messina) ma sarà anche in questo caso designato dall’adunanza elettorale di cui fanno parte i primi cittadini e i consiglieri comunali del territorio provinciale.