Sequestrati beni per circa 100 milioni di euro a Michele Licata, noto imprenditore del settore turistico-alberghiero
Max sequestro di beni ad una nota famiglia di imprenditori del settore turistico ricettivo, della ristorazione e delle cerimonie a Marsala. La Guardia di Finanza a seguito di complesse attività di polizia economico-finanziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala, il Nucleo di Polizia Tributaria di Trapani e l’aliquota Guardia di Finanza della Sezione di Polizia giudiziaria presso la procura di Marsala hanno proceduto al sequestro preventivo di società, beni e disponibilità finanziarie per circa 100 milioni di euro.
Il provvedimento di sequestro è stato adottato nell’ambito di un’indagine per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato in cui risultano indagate 13 persone, fra cui spiccano il noto imprenditore Michele Licata e le due figlie, intestatarie di gran parte del patrimonio familiare costituito da ristoranti, sale di ricevimento, lido balneare, agriturismi, alberghi, nonchè diverse altre proprietà immobiliari, mobiliari e disponibilità economiche liquide per 5 milioni di euro. L’esperto nominato dalla Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, Dott, fresina, a scanso di equivoci ha evidenziato che il provedimento di sequestro che ha riguardato le strutture “Baglio Basile”, “Delfino Beach” e “Agriturismo Volpara” non implica la sospensione delle attività aziendali.
Pertanto, tutte le attività di dette strutture alberghiere si svolgeranno regolarmente e la prosecuzione aziendale è garantita sotto le direttive dello scrivente Amministratore Giudiziario. Tutto cio’ per il mantenimento dei valori patrimoniali delle società e per garantire i livelli occupazionali.
Dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Trapani, in particolare, è stato rilevato che una holding operante nel settore turistico-alberghiero era ricorsa all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (oltre 20 milioni di euro) al fine evadere le imposte e di ottenere finanziamenti pubblici non spettanti (fondo europeo per lo sviluppo regionale) per oltre 6,5 milioni di euro che, in tal modo, sono stati distratti allo sviluppo del territorio e della sana imprenditoria con evidente distorsione del particolare settore economico di riferimento (lussuose sale ricevimento, ristoranti, piscine e centri benessere). I fatti di reato messi a nudo dall’indagine sono apparsi di straordinaria gravità sia alla luce del lungo arco temporale nel quale sono stati commessi e reiterati, sia in ragione dell’imponente quantità di risorse che gli autori della frode hanno sottratto alla fiscalità generale e allo scopo al quale dovevano tendere.
Per tali ragioni è stato emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato: – ad aggredire quei beni e disponibilità finanziarie illecitamente accumulate pari al valore delle imposte evase e al valore degli illeciti finanziamenti percepiti (oltre 13 milioni di euro); – ad evitare un concreto pericolo di reiterazione e aggravamento del reato, sottraendo l’intero compendio aziendale (per un valore di circa 87 milioni di euro) alla gestione dei suoi amministratori. In particolare i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, unitamente ai colleghi della aliquota Guardia di finanza della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura di Marsala. hanno sottoposto a sequestro, affidando il tutto ad un amministratore giudiziario, i seguenti beni: – le quote sociali e i compendi aziendali di quattro società di capitali operanti nei comuni di Marsala e di Petrosino (244 terreni, 52 fabbricati, 13 automezzi e 24 conti correnti) per un valore, come detto, di circa 87 milioni di euro; Comando Provinciale Guardia di Finanza Trapani – titoli e disponibilità finanziarie, riconducibili agli indagati, per circa 5 milioni di euro; – beni immobili e quote societarie, riconducibili agli indagati, per circa 8 milioni di euro.
L’attività di polizia economico-finanziaria svolta evidenzia la capacità della Guardia di finanza in sinergia con l’Autorità giudiziaria di contrastare, in maniera trasversale, fenomeni della specie, che ostacolano la crescita e il libero funzionamento del mercato, favorendo la leale concorrenza tra le imprese, il corretto impiego delle risorse pubbliche e contrastando l’evasione fiscale.