Sequestrati beni per 15 milioni di euro a Pino Giammarinaro
Confiscati all’ex parlamentare regionale Giuseppe Giammarinaro, detto “Pino” (nato a Salemi il 06.01.1946), svariati beni immobili, autovetture, conti correnti e società operanti nel settore sanitario per un valore stimato in atti di circa 15 milioni di euro. A partire dalla giornata odierna sono iniziate le operazioni di esecuzione del decreto emesso in data 18.04.2017 dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Trapani, nell’ambito del procedimento di prevenzione attivato su proposta del Questore di Trapani in data 30.03.2011, con cui si dispone nei confronti di Pino Giammarinaro (già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale della P.S. con obbligo di soggiorno per anni 4 in quanto indiziato mafioso), l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di anni 5 e patrimoniale della confisca
Il provvedimento si inquadra nell’ambito dell’Operazione antimafia denominata “Salus Iniqua” nella quale, attraverso indagini eseguite dalla Divisione Anticrimine della Questura di Trapani e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, è stato accertato il complesso quadro di rapporti di natura politico-affaristica in cui il Giammarinaro si è mosso a partire dai primi anni del 2000 e di cui ha beneficiato godendo di sostegno politico in modo da porre agevolmente in essere le condotte finalizzate al controllo occulto di attività economiche di questa provincia attive nel settore della “Sanità”, beneficiarie peraltro di finanziamenti pubblici regionali, e al condizionamento di importanti settori della vita politica con particolare riferimento al Comune di Salemi.
In tale contesto le acquisizioni investigative hanno permesso di individuare vari prestanome i quali, formalmente figuranti quali soci e amministratori di società operanti nel campo delle attività assistenziali e parasanitarie della provincia di Trapani, di fatto, hanno consentito l’occulta gestione del Giammarinaro, all’epoca sottoposto al regime della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno.
In particolare sono state individuate diverse società tra le quali la “C.E.M.” e la “Salus s.r.l.”e varie proprietà immobiliari per le quali il Giammarinaro è stato ritenuto responsabile di avere, allo scopo di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali,attribuito fittiziamente la titolarità a prestanome.
fonte Questura Trapani