Sequestrata azienda agricola in “odor” di Mafia nel Trapanese
L'azienda agricola è stata sequestrata a Rosario Tommaso Leo, di Vita, condannato nel 2003 perchè ritenuto componente del mandamento mafioso di Alcamo
Un’azienda agricola, comprendente beni mobili ed immobili, nonché tutti i rapporti bancari, postali ed assicurativi, intestati e/o riconducibili ad un soggetto riconducibili “Mandamento di Alcamo”, nonchè ai familiari suoi conviventi, costituisce l’attivo dell’esecuzione di un provvedimento di misure di prevenzione patrimoniale, disposto dal Tribunale di Trapani – Sez. Misure Preventive. Il valore complessivo dei beni posti a sequestro è stato stimato in 1.100.000,00 circa.
I provvedimenti sono stati eseguiti dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, in vari comuni della provincia trapanese, nei confronti di Rosario Tommaso Leo, abitante a Vita, titolare dell’omonima azienda agricola sequestrata, già condannato nel 2013, dal Tribunale di Palermo, perché unitamente a Matteo Messina Denaro, Salvatore Riina, Antonino Melodia, Ignazio Melodia (cl. 55), Francesco Domingo e numerosi altri, è stato riconosciuto essere componente dell’associazione mafiosa denominata “Cosa nostra”, e precisamente del così detto “Mandamento di Alcamo”, storicamente composto dalle famiglie di Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi e Vita.
La misura patrimoniale, in esecuzione in Trapani, Vita, Salemi, C/mare del Golfo, Calatafimi e Alcamo, ha riguardato l’intero compendio aziendale. Il provvedimento ablativo di sequestro e successiva confisca, è stato emesso, a norma del DLgs 159/2011, dalla Sez. M.P. del Tribunale di Trapani su Proposta della Procura della Repubblica di Palermo, a conclusione di indagini economico patrimoniali, condotte dagli stessi Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Trapani, il cui esito ha evidenziato una consistente sperequazione tra le disponibilità reddituali e gli acquisti complessivamente operati dal Rosario Leo negli anni dal 2007 al 2013.
