Selinunte: scoperta la più grande area industriale dell’epoca greca
Sarebbe riconducibile al periodo del V secolo avanti Cristo, quando la colonia di Selinunte era un centro fiorente della Magna Grecia
Doveva essere un imponente area di produzione, l’area industriale antica scoperta dagli studiosi dell’ Università di Bonn(Germania). La zona produttiva portata alla luce dai ricercatori conta ben ottanta fornaci, che si estendono su un’area di 1.250 metri quadrati. L’area è posta nella valle del Cottone, che si trova verso l’ingresso di Triscina. Secondo gli scienziati,la zona industriale di produzione di terrecotte e ceramiche che è stata presentato giovedì scorso, al Baglio Florio di Selinunte, risulta essere la più grande del mondo antico e fin ora, mai ritrovata. Selinunte quindi, continua sorprendere gli scienziati. La ricerca portata avanti dal team dell’Istituto archeologico germanico di Roma e dell’ Università di Bonn, guidato dal professore Martin Bentz, ha studiato nelle ultime cinque settimane, attraverso scavi svolti all’interno del parco archeologico di Selinunte, tutta l’area in questione.
L’importante notizia archeologica è stata resa nota in occasione dell’ultimo giorno di scavi. Lavori archeologici che in estate si ripetono ormai puntualmente dal 2010, e che grazie a finanziamenti dell’Istituto germanico di Roma potranno andare avanti per altri due anni. Gli archeologi, di recente, hanno utilizzato anche il “georadar “per le loro indagini. Uno strumento di ultima generazione. Hanno scavato tre sezioni dell’area all’interno del parco di Selinunte utili a ricostruire il quartiere industriale dell’antica colonia greca fondata da l’ecista Pammilo. Il materiale riportato alla luce negli ultimi anni e nel corso di questa estate, sarebbe riconducibile al periodo del V secolo avanti Cristo. Gli studiosi ipotizzano che la fornace più grande dell’intero distretto industriale, servisse per la produzione di tegole in terracotta e le altre più piccole, per realizzare vasi, statue e altro materiale. Già lo scorso anno era venuta alla luce un’area ancora molto ben conservata, con pavimentato con tegole in terracotta e dotata di un pozzo profondo con anelli, sempre in terracotta, dal quale, molto verosimilmente veniva prelevata acqua utile a lavorare l’argilla. Durante gli ultimi scavi del 2013 era stata trovata anche una zona più arcaica del quartiere,con ceramiche e terrecotte figurative prodotte in loco.
In sintesi,il prezioso lavoro svolto dai ricercatori guidata dal professor Martin Bentz stanno dimostrando l’importanza economica di Selinunte nel contesto del suo tempo. Una città che doveva essere certamente, riferimento produttivo e commerciale dell’intero sistema delle colonie greche e della antica Grecia stessa. Gli eccellenti risultati , giovedì 18 settembre scorso, sono stati esposti dagli studiosi alla presenza del soprintendente di Agrigento , Caterina Greco che è stata direttore a Selinunte fino allo scorso ottobre. (Con la sua direzione sono iniziate le ricerche e il suo contributo tecnico è stato molto importante). Presente anche il neo direttore Giovanni Leto Barone che nel suo intervento ha valorizzato il lavoro fin qui svolto, auspicando che su Selinunte non si spengano mai le luci della ricerca e che si possano attivare ancora interventi . Probabilmente il direttore Leto Barone alludeva al recente interesse di Google sul parco.
Filippo Siragusa
fonte tele8