Sei voli in meno, ritorneremo a far volare gli aquiloni sull’aeroporto di Trapani Birgi
Chissà se i deputati eletti in questa provincia, le autorità politiche, i sindacati, le associazioni di categoria e la società civile, si siano accorti quanto sta accadendo.
Sei voli in meno, ritorneremo a far volare gli aquiloni sull’aeroporto di Trapani-Birgi. La “provocazione” ci sta tutta. L’operazione, nome in codice, “smantelliamo il Vincenzo Florio” è in atto, peccato che nessuno se ne sta accorgendo. Non passa mese, infatti, che la compagnia aerea low cost Ryanair annunci tagli, diminuzione dei velivoli e riduzioni di voli sullo scalo trapanese. Sul sito Ryanair, alla voce “Summer 2015 , ancora una volta, Trapani risulterà penalizzata. Mentre sul nuovo scalo di Comiso vengono riconfermate sei rotte su sette, l’aeroporto “Vincenzo Florio” ne perde altre sei. Al momento risultano cancellati i collegamenti per Cagliari, Girona Barcellona, Goteborg, Maastricht, Manchester e Perugia.
Non è una novità. Da quando la Regione Sicilia è subentrata alla Provincia Regionale di Trapani la situazione dell’aeroporto trapanese è divenuta drammatica. Troppe inadempienze rischiano di far interrompere i rapporti con la compagnia aerea battente bandiera irlandese che, da un momento all’altro, potrebbe spostare i suoi velivoli altrove. Il nocciolo della questione è il piano di coomarketing, approvato dai comuni trapanesi, capofila la Camera di Commercio, e mai onorato dai 24 comuni dell’hinterland. Sarà colpa della crisi o pura ingordigia dei pubblici amministratori che, dalle nostre parti, si distinguono nel promettere per non mantenere poi le promesse.
Il quadro è davvero disastroso: i Comuni non hanno riversato il provento della tassa di soggiorno, nelle casse di Ryanair, soprattutto quelli che hanno maggiormente usufruito dei benefici dell’aeroporto: Marsala, Trapani e San Vito Lo Capo. Solo loro tre Enti dovrebbero sborsare, complessivamente, 760 mila euro l’anno. La quota a carico dei Comuni varia: Trapani e Marsala 300 mila euro; Castelvetrano, Favignana, San Vito 160 mila; Castellammare del Golfo, Erice e Mazara 120 mila; Valderice 90 mila; Alcamo 60 mila; Custonaci e Petrosino 45 mila; Calatafimi, Campobello, Paceco, Pantelleria e Salemi 30 mila; Buseto, Gibellina, Partanna e SantaNinfa 20 mila; Poggioreale, Salaparuta e Vita 5 mila. Praticamente se il bacino non corrisponde circa 3 milioni di euro l’anno Ryanair si sposterà altrove, e non molto distante.
Comiso, il fiore all’occhiello del presidente Rosario Crocetta è in crescita e, forse, non è un caso se oggi nel “suo” aeroporto, risultano confermate, sei tratte su sette. Solo riguardo al collegamento per Kaunas, in Lituania, non si ha ancora conferma. Sullo scalo trapanese, invece, Ryanair conferma solo i voli per Ancona, Bologna, Bratislava, Bruxelles-Charleroi, Cracovia, Cuneo, Eindhoven, Francoforte-Hahn, Genova, Karlsruhe-Baden, Kaunas, Malta, Memmingen, Milano-Bergamo, Parigi-Beauvais, Parma, Pisa, Roma-Ciampino, Torino, Trieste, Treviso e Varsavia-Modlin.
Lo smantellamento dell’aeroporto di Trapani Birgi, giorno dopo giorno, appare sempre più vicino. Chissà se i deputati eletti in questa provincia, le autorità politiche, i sindacati, le associazioni di categoria e la società civile, si siano accorti quanto sta accadendo. Viene lecito porsi domande del tipo dove sono, cosa fanno, come interverranno… Ma, tutto tace; che abbiamo almeno la dignità di dichiaralo pubblicamente il loro disinteresse. Sicuramente a loro non interessa questo aeroporto che, in questa terra, stava divenendo sinonimo di turismo, economia, sviluppo occupazione, continuità territoriale, benessere, opportunità e tanto altro. Questa gente che occupa posti elettivi e che sta dimostrando grande incapacità a difendere questa terra, che abbiamo almeno il buonsenso di dimettersi, piuttosto che nascondersi dietro il politico più forte e avallare scelte scellerate, proprio come l’ipotesi di smantellamento dell’Aeroporeto di Trapani Birgi.