Scuola, oltre 3500 posti disponibili in Sicilia

Il ministero ha deciso di destinare all’Isola 1.800 cattedre che si aggiungeranno alle 1.757 liberate dai pensionamenti

Raddoppiano i posti disponibili in Sicilia per immissioni in ruolo e trasferimenti. Ma il controesodo di migliaia di docenti siciliani assunti con la riforma della “Buona scuola” oltre lo Stretto resta operazione complessa. Ieri sera, i tecnici del ministero dell’Istruzione hanno comunicato ai sindacati la ripartizione a livello regionale dei 15.100 posti che verranno stabilizzati dal prossimo 1° settembre. E per la Sicilia arriva una buona notizia: il ministero ha deciso di destinare all’Isola poco meno di 1.800 posti che si aggiungeranno ai 1.757 già liberi e che si renderanno vacanti fra tre mesi e mezzo per i pensionamenti. In questo modo, per coloro che aspettano le assunzioni dalle graduatorie del concorso e da quelle ad esaurimento (dei precari) le chance crescono.

Ma basta fare un po’ di conti per comprendere che per chi attende il trasferimento in Sicilia alla gioia iniziale potrebbe seguire la delusione causata dai freddi numeri. Perché, in base ai contratti nazionali siglati di recente, le oltre 3.500 cattedre siciliane utili per assunzioni, trasferimenti, passaggi di cattedra (coloro che sono di ruolo in una disciplina e intendono cambiare materia di insegnamento) e di ruolo (coloro che vogliono insegnare in un grado diverso, avendone l’abilitazione) verranno suddivise in tre quote differenti: il 60 per cento (oltre 2.100 posti) per le assunzioni, il 30 (pari a oltre mille cattedre) per i trasferimenti e il 10 per cento (poco più di 350 posti) per i “passaggi”. Con questi numeri, gongolano coloro che sono in procinto di essere assunti e che potranno spartirsi quasi mille e 600 posti comuni e 540 di sostegno.

Per gli oltre 5mila assunti nelle regioni del Nord e nelle regioni dell’Italia centrale gli spazi per coltivare il sogno di un celere rientro a casa sono rappresentati da poco più di mille cattedre: 790 comuni e 270 di sostegno. Pochi, anzi pochissimi. Ma è proprio sul sostegno che nell’Isola si gioca la partita più complessa. Perché quest’anno, per effetto delle assegnazioni provvisorie (incarichi provvisori di un solo anno) straordinarie sono rientrati a casa circa 3.500 docenti di sostegno che occupano una grande fetta dei 4.600 posti in deroga assegnati alla Sicilia dai tribunali. La restante parte (circa 1.100 posti) è occupata da docenti senza titolo. I quali aumenteranno certamente se da settembre i nostri docenti di sostegno con il titolo saranno bloccati al nord. Alcuni giorni fa, Flc Cgil, Cisl e Uil scuola e Snals siciliani proprio su questo punto hanno lanciato l’allarme auspicando una consistente fetta di stabilizzazioni su sostegno. Ma da Roma ne arriveranno poco più di 830.

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