SANTA NINFA: indagini serrate dei carabinieri sull’uccisione dei Catalanotto, padre e figlio
La competenza della Procura è quella saccense, in quanto i fatti di sangue sono avvenuti nel territorio di Santa Ninfa.
Non è ancora chiaro il contesto in cui è maturato il duplice omicidio avvenuto nelle campagne tra Santa Ninfa e Castelvetrano. I carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica stanno scavano nel passato delle vittime, Antonino e Francesco Catalanotto, padre e figlio, di 81 e 41 anni, di Santa Ninfa, il primo pastore, l’altro agricoltore; alla ricerca di elementi utili a dare un chiaro contesto alla duplice esecuzione.
La scientifica ha già raccolto tutto il materiale sensibile sulla scena dei delitti, ma si attende l’esito delle autopsie a cui sono stati sottoposti i corpi dei Catalanotto per trarre una prima ricostruzione a quanto accaduto. Malgrado le sembianze di una duplice esecuzione di chiaro stampo mafioso, allo stato attuale non sarebbero emersi elementi al sostenimento di tale ipotesi. La pista maggiormente battuta è quella dei contrasti maturati nel mondo della pastorizia e “lavati con il sangue”, come spesso accade in ambienti dove vige le legge del taglione. Il padre, ma anche il figlio, si può dire che erano entrambi pastori seppure dell’ovile si occupava un’altra persona. Le indagini seguono, comunque, anche altre piste: uno sgarro pagato con la vita o l’eliminazione per aver visto qualcosa che non dovevano vedere.
Due delitti, sicuramente premeditati, messi a segno nella stessa giornata, ad ore differenti ed in località diverse. Simile la dinamica, una barbara esecuzione, a colpi di fucile, calibro 12, esplosi a distanza, pare, ravvicinata. Non si sa ancora se sia stato impiegato uno i più fucili, come non è ancora chiaro se ad agire possa essere stata una sola persona o più. Il tutto lascerebbe presupporre, comunque, che le due esecuzioni siano collegate. Sull’accaduto, per ovvi motivi, viene mantenuto il massimo riserbo dagli inquirenti. La compagnia dei Carabinieri di Castelvetrano sta ascoltando i familiari, i parenti, gli amici e persino alcuni conoscenti delle vittime nell`intento di arrivare a scoprire mandante ed esecutore della duplice esecuzione.
Le indagini dei carabinieri, coordinati dal pm della Procura di Sciacca, Alessandro Moffa. Antonino Catalanotto, son fitte e non si esclude che presto possano portare all’individuazione degli autori del duplice delitto. La competenza della Procura è quella saccense, in quanto i fatti di sangue sono avvenuti nel territorio di Santa Ninfa. Il corpo del padre, il pastore, Antonio Catalanotto è stato scoperto attorno alle 15 in una strada sterrata di contrada Besi, in territorio di Santa Ninfa. L’uomo era dentro la sua auto, una Fiat Uno, chi lo ha ucciso non gli ha dato tempo di reagire. Nella tardissima serata è stato rinvenuto il corpo del figlio, l’agricoltore di 41 anni, Francesco Catalanotto, in una zona non molto distante da quella dove era stato trovato il corpo del padre. Il suo corso giaceva a terra, vicino al trattore che era ancora con il motore acceso. Una vera e propria barbara esecuzione, gli sono stati esplosi contro due colpi di fucile da distanza ravvicinata e alla testa.