Salvato il Consorzio di Tutela del Vino Marsala, il senatore D’Alì è intervenuto presso il Governo
Il senatore Tonino D’Alì lancia un “salvagente” al Consorzio per la Tutela del Vino Marsala. “Il Consorzio di Tutela del vino Marsala non deve essere escluso dai benefici della legge sui consorzi vitivinicoli”. Lo ha chiesto il senatore Antonio d’Alì, vicepresidente del Gruppo di Forza Italia, nel corso dell’esame al Senato del ddl sulla nuova disciplina del settore vitivinicolo, ottenendo l’impegno del governo a procedere in tale direzione. Per il parlamentare trapanese non è pensabile che nel nostro Paese si possa penalizzare una produzione che è stata la prima a ottenere il riconoscimento DOC (addirittura nel 1931!) e che è la produzione italiana più conosciuta nel mondo intero e l’unica Doc di vino liquoroso.
Il governo ha accolto la richiesta di d’Alì – impegnandosi a provvedere al più presto a una modifica del decreto legislativo di competenza dell’esecutivo includendo in modo inequivocabile il Consorzio di Tutela del vino Marsala tra i consorzi riconosciuti ai sensi della predetta normativa. Il Senato ha approvato la sua richiesta all’unanimità.
Forse, in extremis, il Consorzio per la di Tutela del Vino Marsala è salvo. E lo si deve al senatore Tonino D’Alì che ha ritenuto giusto intervenire, mentre a Marsala il mondo politico dormiva sogni tranquilli e gli stessi produttori del vino che porta il nome della città se ne stavano a brindare per la dipartita del Consorzio. Non c’è che da stupirsi! Marsala regredisce di giorno in giorno, vittima non tanto della crisi economia, ma dall’apatia che l’attanaglia. Il marsalese ha perso persino il suo orgoglio. La stessa classe imprenditoriale, ritenuta un tempo qualificata e lungimirante per i trascorsi legati al benessere portato dal Marsala, oggi sembra essere scomparsa dietro agli interessi di bottega. Cosa da far rivoltare nelle tombe i tanti grandi imprenditori del Marsala che tra la l’800 ed il ‘900 hanno dominato il mondo del vino.
