Ryanair starebbe per lasciare l’Aeroporto di Birgi
Potrebbe essere l’ultima stagione estiva per i voli Ryanair all’Aeroporto di Birgi. La Compagnia Aerea battente bandiera irlandese ha annunciato il taglio di due “rami secchi” lo scorso mese di febbraio. Gli affari sono affari, soprattutto per le holding di questa stazza che arrivano, fanno crescere il territorio, e se i conti non tornano, per come avevano programmato, non ci pensano due volte a smantellare tutto, mettendo in ginocchio il territorio servito.
Il Mondo è grande, i velivoli e l’organizzazione è loro, per cui vi stanno davvero poco a smantellare tutto. Ad amministrare aziende di questo genere vi è gente di poche parole che agiscono solo in base ai report economici. E, per il momento, visto l’andamento economico dell’Isola, soprattutto dell’estrema punta ad occidente, da sperare resta ben poco
Allarme rosso per l’aerostazione Vincenzo Florio. I Comuni stentano a far fronte all’ accordo di comarketing, firmato, nel 2014, tra la Camera di Commercio e la società “Airport Marketing Service Limited” (che gestisce il marketing di Ryanair e che è finalizzato ad assicurare la continuità operativa di Ryanair sullo scalo), mentre Airgest, la società che gestisce il “Vincenzo Florio” non potrà più far fronte al proprio impegno di circa 3 milioni e 200 mila euro nei confronti della stessa compagnia aerea irlandese.
E’ infatti, fortemente in crisi tanto da necessitare di una ricapitalizzazione per 16 milioni di euro. Il quadro della situazione che è stato dipinto ieri mattina nella riunione indetta dal presidente della Camera di commercio Pino Pace per stabilire il da farsi per il prosieguo, è stato a tinte più che fosche. L’Ente camerale, che finora è stato la “cabina di regia” dell’ intesa, che prevede una contribuzione di 2.174.500 euro l’ anno per 3 anni in quote diverse in capo allo stesso Ente ed ai 24 Comuni della provincia, peraltro, non potrà più assolvere a questo ruolo perché, per il progetto di riforma in atto, potrà occuparsi soltanto dell’ ordinaria amministrazione. Il 4 luglio è previsto il prossimo incontro degli “attori” del Trapani/Birgi
Ma è stato soprattutto quello riferito dal direttore di Airgest Giancarlo Guarrera a fare squillare il campanello d’ allarme. Intervenendo quasi su sollecitazione del presidente di Confindustria Gregory Bongiorno che aveva partecipato all’assemblea del giorno prima della società di gestione dello scalo, Guarrera ha il piazzale di sosta per i velivoli dell’ aeroporto di Birgi dichiarato ufficialmente che Airgest non potrà sottoscrivere un nuovo contratto di comarketing “perché non produce risorse finanziarie tali da potere garantire la partnership”. Il tutto avviene mentre la Regione Siciliana, che ha ereditato il pacchetto di maggioranza dell’Aigest dall’ex Provincia Regionale di Trapani (a seguito della abrogazione delle province in Sicilia, per volontà di Rosario Crocetta, se ne sta a guardare
L’eventuale abbandono di Ryanair incombe sull’economia dell’ex provincia di Trapani come una imminente catastrofe. Un aeroporto senza vettori decreterà la fine di tutti quei sacrifici di miglia di imprenditori, che hanno investito nel turismo ogni, proprio, avere. Il riferimento è hai BeB, localini tipici, charter nautici, trasporti con e senza conducente e servizi in genere per i turisti. Piccole attività, talvolta gestite in ambito familiare, che vivono grazie al flusso turistico veicolato dall’Aeroporto.
devono lavorare gratis tutti quelli che sono al comune no gli impiegati ma assesori e quelli che sono impiegati e prendono gia uno stipendio