Ryanair ritorna a “minacciare” lo scalo aeroportuale trapanese
Ryanair “ritorna” a minacciare lo scalo aeroportuale trapanese, e lo fa proprio nel periodo dell’anno che coincide con una maggiore affluenza di turisti. Il problema è sempre lo stesso, il mancato rispetto del piano di coomarketing imposto ai comuni della provincia di Trapani quale ritorno economico per il mantenimento delle tratte da e per l’aeroscalo Vincenzo Florio. Quella che si presenta sotto le sembianze di una vera e propria “MINACCIA” è giunta a mezzo di una lettera ufficiale recapitata al Presidente della Camera di Commercio di Trapani, Giuseppe Pace.
La compagnia aerea low cost è ritornata a battere cassa e chiede che vengano versate le quote dell’accordo di co-marketing per l’anno in corso, altrimenti potrà tagliare drasticamente i voli o addirittura lasciare l’aeroporto di Trapani Birgi. Il problema investe sia la quota pagata lo scorso anno, in funzione del mancato versamento del 22% di Iva, ed il nuovo anno che non è, stato ancora pagato. In pratica l’Ams, la società che per conto della Ryanair si occupa del marketing pubblicitario prendere circa 5 milioni di euro l’anno per garantire le tratte, ma nessuno si aspettava che all’esoso importo bisognava aggiungere pure l’IVA. La situazione si complica, essendo state le cifre deliberate dalle rispettive giunte municipali, avallate dai consigli comunali ed erogati attraverso i bilanci di ognuno dei singoli 24 comuni. In pratica, nel caso di Marsala, che ha già versato 300 mila euro per il 2014 dovrà sborsare il 2015 altri 366 mila euro più altri 66 mila euro dell’IVA non versata per l’anno precedente, nonchè more ed interessi passivi.
L’aeroporto di Trapani/Birgi non ha pace, continua ad essere vittima dei “ricatti” di Ryanair che, volenti o dolenti, continua a dettare legge. Il presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, sarebbe sul punto di abbandonare il ruolo di coordinatore della cabina di regia che si è posta tra i Comuni del trapanese ed la compagnia aerea irlandese, se entro il 30 giugno i Comuni non versano la prima tranche per il 2015. I Comuni non si tirano indietro, seppure sono costretti ad operare in dodicesimi, ma vorrebbero essere più presenti nelle decisioni sullo sviluppo dell’aeroporto, sulle politiche dell’Airgest, sui rapporti con Ryanair e con altri vettori. E non hanno tutti i torti, non si può continuare a finanziare ciecamente l’aeroporto, a farsi carico dei costi dell’assurdo piano di coomarketing, senza sapere quali sono i piani di sviluppo dell’aeroporto Vincenzo Florio