Ryanair non partecipa al bando pubblico, gli irlandesi lasciano il Trapani Birgi al suo destino
L’on. Sergio Tancredi: “La responsabilità è ovviamente dell’assessore regionale delle Attività Produttive, cioè Turano, e del governo Musumeci, che in quanto azionari dovevamo garantire che tutto venisse svolto nel migliore dei modi”.
Alitalia e Blue Air sono le sole compagnie aeree che hanno presentato le rispettive offerte al bando di promozione per l’Aeroporto di Trapani Birgi. Il termine ultimo per la presentazione delle istanze era scaduto ieri sera e, alla stazione appaltante ‘Trinacria’, ente capofila il Comune di Comiso che dovrà espletare il bando di gara per l’incentivazione delle rotte anche per l’aeroporto Trapani Birgi, sono arrivate solo due offerte. Non si conosce, per ora, per quali rotte stanno partecipando le due compagnie aeree, visto che il bando era suddiviso in 25 aeree geografiche (tra 11 nazionali e 14 internazionali) tutte con l’obiettivo di incentivare i flussi turistici nel territorio. L’apertura delle buste è fissata per il 20 ottobre, fino ad allora non si saprà nulla. La notizia è trapelata questa mattina, fino ad ora non è seguita alcuna comunicazione ufficiale.
Dodici giorni di pausa, come se il tempo non mancasse. La notizia eclatante è che Ryanair abbandona il Trapani Birgi al suo destino: tra le offerte arrivate per l’affidamento dei collegamenti dall’aeroporto trapanese per i prossimi tre anni non non è presente, come non ha inserito alcun volo per la prossima “Summer 2019”, la programmazione dei voli aerei per l’estate prossima (notizia pubblicata da questa testata: https://www.marsalanews.it/aeroporto-niente-voli-per-la-prossima-estate-ryanair-sceglie-palermo-e-catania/).
Quando lo scorso 28 settembre abbiamo titolato: “Aeroporto, niente voli per la prossima estate Ryanair sceglie Palermo e Catania” siamo stati accusati di essere stati precipitosi e ci venne riferito, amichevolmente, che la cosa non era piaciuta (…). Oggi ribadiamo che – forse – avevamo ragione: Ryanair non investe “un becco di quattrino” sul Trapani Birgi, pare che stia tagliando completamente i ponti con quella che era la sua base aerea al centro del Mediterraneo.
Le nostre sono solo supposizioni, formulate da attenti operatori dell’informazione che da “sempre” seguono l’intrigante telenovella dello sfortunato Trapani Birgi, il Calimero degli aeroporti del Paese (personaggio dell’animazione pubblicitaria italiana, un pulcino piccolo e nero che appare per la prima volta nel Carosello. n.d.r.). Era prevedibile che gli irlandesi, abituati a trattare con i businessman di tutto il mondo con i politici di casa nostra hanno preferito passare la mano. Ed’ecco che il continuo “tiro alla fune” tra Ryanair e Airgest è finito con la corda spezzata. E’ la fine dell’idillio tra i la compagnia aerea irlandese ed il territorio (i 24 comuni di questa ex provincia regionale di Trapani, Airgest con la Regione che tesse le fila, capitanati dalla Camera di Commercio).
L’unica certezza è l’assenza di Ryanair che sembrerebbe intenzionata in Sicilia a non trattare con la Regione tanto che a Palermo dove, mese dopo mese, ha rafforzato la propria presenza i rapporti amministrativi sono intrattenuti direttamente con la Gesap che a differenza di Airgest avendo avuto un bilancio non in perdita, può intrattenere rapporti con diverse compagnie senza bandi di gare e conseguentemente non incorrere nella clausola europea che vieta gli aiuti di stato.
“Punta Raisi – riportando testuale quanto scrivono i colleghi di Telesud sul loro blog – per intrattenere questi rapporti, che potremmo anche chiamare acquisto di passeggeri, spende circa 12 milioni l’anno. Conosciamo bene Alitalia e tutte le vicissitudini che la ex compagnia di bandiera ha vissuto in questi anni, comprese le incertezze sul suo futuro. Meno conosciuta e l’altra competitor, la Blue Air che ha sede a Bucarest e in Italia opera da Torino, una compagnia low coast che dispone di una buona flotta aerea con 30 Boeig capaci di trasportate da 120 a 189 passeggeri e opera su oltre cento tratte europee. Abbiamo ascoltato il presidente di Airgest Paolo Angius che ci ha testualmente dichiarato:”se le indiscrezioni giornalistiche di queste ore rispondono al vero, possiamo essere soddisfatti di una probabile tenuta complessiva del bando che, con ogni probabilità, sarà al riparo di ricorsi gerarchici per una sua eventuale sospensiva del Tribunale Amministrativo Regionale. Così come non può che farci piacere l’interesse di Alitalia che, sempre stando alle cronache di queste ore, torna ad avere un reale interesse strategico sul nostro scalo per un implementazione futura delle due attuali rotte su Linate e Fiumicino.”
Se vero, come sembra, sia l’interesse di Alitalia e Blue Air per il Trapani Birgi c’è solo da augurarsi che si impegnino al meglio delle loro potenzialità. Adesso bisognerà attendere che la stazione appaltante comunichi ufficialmente al comune di Marsala, che ricordiamo essere capofila, le destinazioni per le quali sono pervenute offerte. La scarsa appetibilità del bando, solo due compagnie partecipanti, e l’abbandono di Ryanair, destano parecchie preoccupazioni negli operatori turistici del territorio. I tempi dei quasi 2 milioni di persone in transito sembrano sempre più irraggiungibili.
Palesemente scontento di come stanno evolvendosi gli scenari sul Trapani Birgi è l’on. Sergio Tancredi, deputato all’Ars del M5s, che ha già diffuso una nota: “Odio dover dire ‘ve l’avevamo detto’, ma davanti a certe notizie non si può stare in silenzio. Ma andiamo per ordine. Airgest – spiega l’onorevole petastellato – è la società che gestisce l’aeroporto di Trapani. La Regione è la principale azionaria di Airgest. Da mesi lamentiamo una gestione totalmente fallimentare di Airgest, basti pensare che nei primi sei mesi dell’anno, nel periodo che va da gennaio a luglio 2018 Trapani ha fatto segnare il – (meno) 66,2%, perdendo ben 543.281 passeggeri!
Quando a fine agosto è stato presentato il bando “promozione del turismo” per la provincia di Trapani (dopo che il Tar aveva annullato il precedente per irregolarità) – prosegue l’on. Tancredi – abbiamo subito evidenziato che anche quel bando, così com’era scritto, si sarebbe rivelato inadeguato.
Risultato: solo due grandi compagnie hanno partecipato al bando e nella programmazione estate 2019 di Ryanair (che non ha partecipato) Trapani non esiste.
Questa è la sintesi di quello che è successo. La responsabilità è ovviamente dell’assessore regionale delle Attività Produttive, cioè Turano, e del governo Musumeci, che in quanto azionari dovevamo garantire che tutto venisse svolto nel migliore dei modi.
A pagarne alla fine sono sempre i cittadini – conclude il deputato regionale Sergio Tancredi – che perdono sia in servizi che in sviluppo del territorio. E il turismo, che potrebbe davvero cambiare le sorti di questa regione, rimane ostaggio della solita negligenza politica”.
E’ tempo di pensare ad altre forme di richiamo seguendo la scia di crescita di altre città che distano parecchi chilometri da Palermo e da Catania. Urgono strategie di marketing miste a buone pratiche ricettive per far crescere Trapani, Marsala, Mazara, Castelvetrano e con esse tutti gli altro comuni del circondario. Le Egadi e San Vito lo Capo hanno affrontato a testa alta l’assenza dei numerosi voli che sono venuti a mancare al Trapani Birgi puntando sulle proprie risorse e su amministratori capaci di fare turismo. Se gli altri centri del trapanese son sono capaci, colpa loro e di chi li amministra. Cefalù, Taormina, Agrigento, Ibla, Noto, Modica, Porto Palo, Capo d’Orlando, le Isole Eolie e a tanti altri centri i turisti non mancano, anche senza avere aeroplani che atterranno nelle vicinanze. Se non si è capaci a portare in turisti “foraggiando” le compagnie aeree con i fondi pubblici è giunta l’ora di cambiare strategia, prima di dover assistere ad un altro anno senza turisti, o quasi, nel trapanese