Ryanair, basta con le promesse elettorali, urgono decisioni serie e sostanziosi capitali per il Trapani/Birgi
La Regione Siciliana si starebbe adoperando per risolvere le questioni finanziarie che riguardano il passivo storico dell’Airgest e la quota di cofinanziamento del comarketing “imposto” da Ryanair. Il condizionale è d’obbligo visto che nell’ultimo mese Crocetta e Renzi, presi dal clima elettorale, hanno promesso di tutto e di più nel tentativo di accattivarsi la simpatia dei siciliani per un SI alle prossime elezioni referendarie.
Intanto il tempo stringe, i debiti dell’Airgest crescono e del rinnovo del piano di comarkerting non se ne parla nemmeno. Del resto delle chiacchiere del Premier e del Presidente della Regione Siciliana la compagnia aerea irlandese non sa cosa farsene. L’Aeroporto di Trapani/Birgi, per loro è soltanto un business, anzi per dirla alla spicciola è una gallina dalle uovo d’oro. Ryanair in cambio delle tratte aeree ha un aeroporto che l’ospitata, quasi a costo zero (vedasi i debiti accumulati negli anni dall’Airgest), ed un bonus, sotto forma di piano di marketing territoriale (praticamente l’inserimento dell’aeroporto sui portali della compagnia aerea) che gli frutta qualcosa come circa 3 milioni di euro l’anno. E trae ingenti guadagni dai passeggeri in transito.
Pure il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto nutre parecchi dubbi e li manifesta pubblicamente. In una nota diramata agi organi d’informazione, scrive:
“Non possiamo però stare ad attendere inerti, non registrando ad oggi riscontro alcuno alla nostra formale proposta (in allegato), vista l’urgenza di rinnovare l’unita’ della coalizione territoriale utile a supportare, qualora ve ne fosse la necessità e la richiesta, una proroga al contratto in essere o la sottoscrizione di uno nuovo.
Purtroppo nessun Sindaco e’ stato invitato e non è stato, dunque, presente ai recenti incontri sia a Palermo che a Roma, e sconosce i “dettagli” che da “socio” del comarketing dovrebbe quantomeno poter condividere con il territorio, ma questo non significa che i Sindaci non rimangono in prima linea pronti ad ogni ulteriore intervento per consolidare e migliorare in termini di qualità e quantità l’offerta e le prospettive dell’Aeroporto stesso e delle compagnie aeree, Ryanair in testa.
E’ per questo che occorre che ciascuno dei 24 Comuni confermi fin da subito, e poi formalmente, l’impegno economico, inserendo, qualora non fosse stato già fatto, nel bilancio pluriennale il necessario stanziamento, considerata anche la scadenza dell’assestamento dei bilanci prevista per il 30 novembre. Questo, per far sì che tutti i Comuni possano deliberare documenti uguali, evitando di ritrovarci nel 2017 con qualche Ente in difficoltà finanziarie ulteriori per motivi tecnico-procedurali (assenza dello stanziamento previsionale) oltre a quelle di natura economica cui siamo tristemente e forse fin troppo abituati.
Riteniamo sia indispensabile che l’Airgest o il socio di maggioranza Regione, individuino a stretto giro il soggetto firmatario dell’accordo (in rappresentanza dei “Soci” Comuni) al fine di definire i percorsi amministrativi per risolvere anche l’esosa questione IVA e mantenere lo stesso numero di passeggeri quanto meno del 2016, qualora la Camera di Commercio non possa più farlo. Ribadiamo ancora una volta, in sintonia con la vigente normativa, che tale soggetto non può che essere il Libero Consorzio dei Comuni”.
La Regione Siciliana, dopo quasi 4 anni di totale assenza, non è credibile; ancor meno Renzi che ha scoperto che esiste la Sicilia solo quando le proiezioni sul risultato delle urne referendarie attribuivano una vincita schiacciante del NO. Se l’Aeroporto è ancora aperto e Ryanair vi continua a far operare i propri aerei, lo si deve solo ed esclusivamente alla cabina di regia della Camera di Commercio e ai comuni dell’ex Provincia di Trapani che si sono fin ora sacrificati economicamente, e non solo, per esaudire le pretese e i capricci dei manager irlandesi.