Preoccupazioni per l’aeroporto trapanese, diminuisce il flusso dei voli Ryanair
Continua ad essere caldo il fronte Ryanair a Trapani.Qualche giorno fa alla Camera di Commercio di Trapani si è tenuta una nuova riunione dell’assemblea del comarketing a sostegno dell’aeroporto Vincenzo Florio di Birgi. Il dato più preoccupante, intanto, è il calo del transito sul Vincenzo Florio. Il primo dato del 2016, quello del mese di gennaio, fornito da Assoaeroporti, dice che sull’aeroporto di Trapani/Birgi sono transitati il 4,7% di passeggeri in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Diminuiscono sempre di più i passeggeri stranieri(-16,7%), dato che conferma anche la strategia di Ryanair di usare Trapani come scalo nazionale. All’appello, per il 2014 e 2015, compresa l’iva per le due annualità, mancano circa un milione di euro, di cui 664 mila per l’anno in corso. Diversi comuni sono in ritardo con il versamento delle rispettive quote, con diverse rate, dunque, ancora in sospeso.
Preoccupazione per l’aeroporto trapanese. Il territorio è sempre più preoccupato e le notizie degli ultimi mesi che hanno visto la compagnia irlandese lasciare al suo destino lo scalo sardo di Alghero, cosi come quello abruzzese di Pescara, non lasciano presupporre possibili sviluppi sul suo futuro. La politica di espansione di Ryanair sta diventando sempre più selettiva e indirizzata verso i grandi scali piuttosto che i piccoli. L’Airgest dal novembre scorso non ha ritenuto di comunicare al territorio alcuna strategia aziendale. Nessuna conferenza stampa, nessuna intervista rilasciata. Tutto tace. Franco Giudice, il nuovo presidente del Consiglio d’amministrazione, è un tecnico poco incline alla comunicazione e più portato al lavoro sul campo; ma il suo silenzio viene mal interpretato, soprattutto per la sua particolare condizione d’insediamento al vertice dell’Airgest. Da molti letto come un favore fatto a Roma in cambio di “benevolenza” politica al Governo Crocetta.
Infatti, non è un mistero che i soci privati di Airgest siano interessati a rilevare la quota di maggioranza della Regione, soprattutto, se risulta a verità l’imminente sviluppo strategico del Vincenzo Florio in sinergia con il Falcone e Borsellino, che porterebbe ad interessanti sviluppi ad un leader di settore che già gestisce oltre 50 scali nel mondo. Ed infatti, in questi mesi, le riunioni con il management di Punta Raisi sono diventate sempre più frequenti; solo che dalle parti di Palazzo delle Aquile non si è cosi arrendevoli. Tante disattenzioni su Trapani/Birgi fanno parte, forse di una be determinata strategia politica economica, finalizzata a far venire meno gli interessi dei privati al posto di “valorizzare” al massimo lo scalo trapanese. Venendo meno il rinnovo di Ryanair, previsto nel marzo del 2017, le quotazioni delle azioni dell’aeroporto precipiterebbero e, a quel punto gli investitori acquisterebbero per pochi spiccioli A questo punto è legittimo porre alcuni interrogativi. Primo: Cosa intende fare il Governo Regionale, e la nostra deputazione che non è andata oltre i comunicati di rito, quando il territorio ed i loro primi cittadini si troveranno in brache di tela per non poter far fronte ai 6 milioni di euro che saranno chiamati a sottoscrivere per mantenere l’attuale livello di traffico? Secondo: ma se l’intero contributo, che di fatto manterrà in vita lo scalo, è di tasca pubblica, in maggioranza dei comuni del territorio, che bisogno c’è di svenderlo ai privati? Sembra che chi ha il potere d’intervenire fino ad ora è stato più interessato ad ingraziarsi Roma piuttosto che porsi domande e fornire risposte ai cittadini.