Ruba un auto, scassina un distributore e finisce in manette
Un ericino ruba una utilitaria a Trapani e, in concorso con altre due persone, ruba la gettoniera ed alcune lattine dal distributore automatico dell’area di servizio “ESSO” insistente sulla S.S. 119 del comune di Santa Ninfa, proprio nei pressi dello svincolo autostradale della città belicina. Protagonista, in negativo della vicenda, è Armando Di Bono, 25 enne ericino. E’ stato arrestato la scorsa notte da una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Castelvetrano sulla via Gentile a Santa Ninfa.
Intorno alle ore 3:00, l’equipaggio della predetta aliquota radiomobile veniva informato dalla centrale operativa, che una Fiat 500, asportata poco prima nella città di Trapani, era stata notata dirigersi verso il comune di Castelvetrano. I Carabinieri intercettavano l’utilitaria nei pressi dello svincolo Autostradale “Santa Ninfa” e più precisamente nelle vicinanze della Via gentile.
I militari operanti, identificato il conducente in Armando Di Bono, effettuavano un’accurata perquisizione personale e veicolare rinvenendo una gettoniera in alluminio contenente circa 100 euro in monete, alcune lattine e bevande varie, nonché grimaldelli e oggetti atti allo scasso. Dalla visione di alcune telecamere a circuito chiuso, si appurava che almeno tre persone avevano, pochi minuti prima, scassinato il distributore di bevande che si trova all’interno del piazzale dell’area di servizio “Esso” nel comune di Santa Ninfa, a pochi chilometri dal luogo in cui è stata intercettata la predetta utilitaria.
Il Di Bono, condotto in caserma, dopo gli accertamenti di rito veniva pertanto dichiarato in stato di arresto per furto aggravato, sia ai danni del distributore di bevande che dell’autovettura. Veniva altresì deferito in stato di libertà per guida senza patente perché mai conseguita e tuttora si trova presso il carcere “San Giuliano” di Trapani come disposto dal Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Marsala in attesa del giudizio di convalida da parte del G.I.P. competente. Intanto i carabinieri con l’ausilio delle riprese delle telecamere di sorveglianza stanno cercando di identificare i complici.