Ritorna il Consiglio comunale di Marsalavè per affrontare tematiche economiche
Solo due punti all’Ordine del Giorno per la seduta del Consiglio comunale convocato per lunedì 9 febbraio, alle ore 17. Il primo atto riguarderà la “Surroga del dimissionario consigliere Michele De Maria con il Signor Vito Rallo, primo dei non eletti”. Un atto dovuto a seguito delle dimissioni di De Maria che ha lasciato il Massimo Consesso Civico per motivi personali, ma soprattutto per consentire a Rallo di approdare a Sala delle Lapidi. Subito dopo il Consiglio Comunale è chiamato a pronunciarsi sulla grave situazione economica che si vive negli Enti Locali a seguito di misure nazionali e contromisure regionali che in comune hanno un solo obiettivo ridurre il finanziamento Stato-Regione-Comune. I 30 di Sala delle Lapidi saranno chiamati a pronunciarsi sull’adesione, o meno, alla mobilitazione indetta dall’Anci Sicilia per protestare contro la gravissima situazione economica e finanziaria dei Comuni Siciliani. dall’Associazione dei comuni siciliani
– Governo nazionale: modifica della norma che ha rivisto il regime di esenzioni dall’IMU terreni agricoli, con particolare riferimento all’imposta relativa al 2014;
– un contenimento dei tagli a valere sul Fondo di Solidarietà nazionale;
di rendere più flessibili le regole relative al Patto di stabilità anche al fine di favorire, laddove possibile, le spese per investimenti;
di prevedere misure che, anche in relazione all’attuazione dell’armonizzazione contabile dei bilanci, possano far fronte al crescente fenomeno di Comuni che dichiarano il dissesto finanziario;
di rivedere la norma che ha previsto il definanziamento dei Fondi PAC;
– Governo regionale: erogare tempestivamente agli Enti locali le risorse relative al 2014 e di mantenere inalterato il livello dei trasferimenti per il 2015;
avviare, di concerto con l’AnciSicilia, una effettiva riorganizzazione del Governo del territorio che consenta di dar vita ai Liberi Consorzi di Comuni ed alle tre Città metropolitane, uscendo dalla prolungata impasse relativa ai commissariamenti delle ex Province;
avviare un percorso istituzionale di concertazione che consenta di trovare una soluzione definitiva alle problematiche che riguardano il sistema integrato dei rifiuti e delle acque, facendo uscire la Sicilia da una condizione di sottosviluppo;
– trasmettere copia della presente deliberazione all’AnciSicilia, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione siciliana.
La protesta voluta dall’Associazione dei comuni siciliani e alla quale, hanno aderito un gran numero di Comuni, è partita lo scorso 21 gennaio, quando i sindaci siciliani, a scopo dimostrativo, hanno collocato a mezz’asta le bandiere della Regione Siciliana. Lo scorso 28 gennaio, invece, luci spente nei 390 comuni dell’Isola per dare forza ad una mobilitazione nata con l’obiettivo di illustrare i motivi per cui i comuni non riescono ad assicurare i servizi essenziali.