Rissa tra extracomunitari all’hotel Acos di Marsala, in tre finiscono in manette
Ancora disordini, sfociati in una violenta rissa al CAS presso l’Acos Hotel di Marsala. Il builancio è di tre extracomunitari accoltellati tratti in arresto. Questi i loro nomi: Questi venivano identificati di UGBODAGA Hope Efe Ugbodaga, di anni 20, nazionalità Nigeriana; Simbala Dambele, 31 anni, nativo di Mali; Zakaria Tounkara, 39 anni, nato a Mali.
I gestori del centro di accoglienza per rifugiati politici facevano subito intervenire gli agenti della Polizia di Stato del vicino Commissariato di via Verdi. Giunti sul posto gli agenti riscontravano che la rissa si era ormai placata ed individuavano tre feriti, in maniera seria i quali si rifiutavano di salire su un’autoambulanza del servizio sanitario del 118. Dopo un po’ venivano caricati sull’ambulanza e raggiungevano il Pronto Soccorso dell’Ospedale Paolo Borsellino dove i sanitari gli riscontravano lesioni da arma da punta e taglio con prognosi di 15 giorni. Avuta contezza della dinamica dei fatti, i soggetti venivano accompagnati in Commissariato insieme con i mediatori culturali allo scopo di chiarire il contesto in cui è maturata la rissa.
In particolare, emergeva che i tre soggetti, alloggiati tutti nella stessa stanza, erano venuti alle mani per motivi legati alla pulizia dei locali. Durante la colluttazione, i tre si ferivano reciprocamente alla fronte ed alle braccia con dei coltelli, poi rinvenuti nel lavandino sporchi di tracce ematiche e prontamente sequestrati. Inoltre gli agenti di polizia accertavano, che sempre i tre extracomunitari, probabilmente con la partecipazione di altri ospiti non identificati, avevano litigato all’interno della loro stanza per futili motivi e, in pochissimo tempo il diverbio era sfociato in una vera e propria rissa a cui avrebbero preso parte altri soggetti non ancora identificati.
Alla luce degli inconfutabili elementi di reità emersi i predetti venivano dichiarati in stato di arresto per rissa e lesioni personali aggravate e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Comparsi davanti al Giudice, gli stessi hanno patteggiato una pena di mesi due di reclusione.