Riorganizzazione delle Camere di Commercio in Sicilia, 84 dipendenti “precari” rischiano il posto dopo 10 anni
Oltre per le Camere di Commercio Paolo Ruggirello sta lavorando anche ad un'altra importante questione che riguarda gli stipendi degli impiegati della Regione è
Riorganizzazione delle Camere di Commercio in Sicilia, 84 dipendenti “precari” rischiano il posto dopo 10 anni. La vicenda è approdato all’Assemblea Regionale Siciliana dove la 5°commissione parlamentare, si è riunita proprio per parlare della proroga e della stabilizzazione del rapporto di lavoro dei precari delle Camere di Commercio in Sicilia. Ieri il coordinamento regionale delle Camere di Commercio sarà ricevuto invece in terza commissione.
Sono 84 le unità di personale precario delle 4 camere di commercio siciliane: Agrigento, Trapani, Caltanissetta ed Enna, che lavorano da oltre dieci anni e che rischiano il posto di lavoro a seguito della prossima riorganizzazione dell’ente. La regione siciliana non ha ancora erogato le somme né previsto atti o direttive in merito agli importi riguardante la dote finanziaria per il personale.
La loro richiesta è la stabilizzazione il personale precario in vista del disegno riorganizzativo delle Camere di Commercio in Sicilia. Solo la regione nella definizione legislativa della nuova organizzazione può prevedere il rifinanziamento del 100% delle dotazioni necessarie alla prosecuzione dei rapporti con il personale a tempo determinato e alla sua stabilizzazione degli 84 precari camerali. Il coordinamento regionale delle Camere di Commercio che ha partecipato nell’audizione in 5° commissione dell’Ars cultura, formazione e lavoro, presieduta dall’Onorevole Marcello Greco, di cui fa parte l’onorevole Paolo Ruggirello ha esposto la propria posizione e rivendica un futuro lavorativo per le 84 unità “precarie”. Il segretario dell’Ente Camerale di Trapani, Diego Carpitella, anche lui presente alla riunione, ha insistito sull’unica via percorribile che è quella di un provvedimento che salvi questi lavoratori dal licenziamento, in quanto secondo una direttiva europea impedisce il passaggio dei lavoratori in altro ente. “La questione di tutti i lavoratori sta impegnando la maggior parte del nostro tempo – dice l’on. Paolo Ruggirello, capo dei deputati questori – per far si di mettere ordine tagliando le situazioni di spreco e tutelando i diritti e la dignità di chi oggi rischia il proprio impiego”.
Il Capo dei Deputati Questori sta lavorando ad un’altra importante questione che riguarda il lavoro con la riorganizzazione delle tabelle degli stipendi degli impiegati della regione. Dopo aver previsto un tetto massimo di 240 mila euro annui, seguendo il riferimento della Camera e del Senato, anche per i dipendenti sarà previsto un massimo di 60 mila euro. Ancora aperto il confronto con i sindacati.