Record negativo per la città di Castelvetrano, 45 denunce per furto di energia elettrica in 3 settimane

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La Compagnia di Castelvetrano, nel corso dell’ultima settimana ha, svolto numerosi servizi finalizzati al sempre più dilagante fenomeno di furti di energia elettrica, ampiamente diffuso nella Sicilia, soprattutto nel “Belicino”, ove molteplici sono le richieste da parte dei responsabili della sicurezza dell’ENEL che hanno interesse ad evitare ingenti danni alla propria azienda. Moltissimi i furti scoperti e le persone denunciate in stato di libertà dalle dipendenti stazioni di Castelvetrano, Marinella di Selinunte e Partanna: solo 45 nel corso delle ultime settimane con un danno riscontrabile di circa euro 300.000,00.

Tra i fatti denunciati si riscontrano le più svariate tipologie di furti di energia elettrica. Vi sono, infatti, diversi modi di allacciarsi abusivamente alla rete di distribuzione della corrente elettrica: piazzando potenti magneti, oppure per mezzo dei “ruba-corrente”, ovvero speciali morsetti a “spina”, dove, avvitando le rispettive viti a spillo, s’infilano nel cavo porta corrente, così da consentire il contatto necessario.

Le vecchie palazzine delle abitazioni popolari sono più facili da controllare perché i residenti si allacciano abusivamente ai punti luce sulla pubblica via. La questione si complica quando si agisce direttamente sul contatore. I trucchi costano tra i 200 e 1.000 euro. Piazzando una resistenza nel contatore si altera il dato dell’intensità e il contatore registra la metà del reale consumo. Più costosa la soluzione fai da te del magnete. Una piccola scatoletta nasconde una potente calamita. Basta poggiarla sul contatore che inizia a girare molto più lentamente. Per comprare un magnete a uso domestico si spendono circa duecento euro, una cifra irrisoria che è ben poca cosa rispetto alle migliaia di euro sottratte e frodate all’azienda erogatrice del servizio elettrico riscontrata nei predetti furti.

I comandi dell’Arma dislocati nel territorio della Provincia stanno concentrando  parte delle risorse per arginare il crescente fenomeno che produce, oltre ai danni per l’azienda di erogazione, anche numerosi disservizi per la popolazione locale.

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