Rapina in gioielleria, arresta la commessa, era la basista
La Polizia ha fatto luce su una rapina in gioielleria, arrestando la giovane commessa che avrebbe permesso la riuscita del colpo aprendo la porta blindata ai rapinatori. Sull’identità della giovane viene mantenuto il massimo riservo. Si sa solo che è una ventitreenne, trapanese, e che ha consentito l’accesso ai malviventi mentre il titolare era occupato con la contabilità. La stessa, pare d’accordo con i criminali, approfittando del trambusto, ha nascosto nella sua borsa diversi gioielli che erano esposti nelle vetrine.
A mettere a segno la rapina, grazie alla preziosa collaborazione della commessa, sono stati due uomini, con il volto coperto e armati di pistola. I rapinatori avevano fatto irruzione lo scorso 21 aprile nella gioielleria impadronendosi di preziosi custoditi nella cassaforte per un valore di oltre 110mila euro.
Gli agenti della Squadra Mobile, dopo mesi di indagini hanno hanno individuato la donna come complice della rapina. L’ordinanza che dispone gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, emessa dalla giudice per le indagini preliminari di Trapani Caterina Brignone, è stata eseguita dagli agenti della polizia.
La donna, interrogata dal pubblico ministero e dalla Polizia, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Le indagini, coordinate dai pubblici ministeri Franco Belvisi e Anna Trinchillo, sono andate avanti per due mesi e hanno consentito di individuare come uno degli esecutori materiali del colpo un 32enne pregiudicato trapanese. La sua posizione è attualmente al vaglio dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per individuare l’altro rapinatore.