Rapina ad un tir, fra i tre rapinatori un fiancheggiatore di Matteo Messina Denaro
Dalle prime ore di questa mattina, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Palermo stanno procedendo all’arresto di Vincenzo Napoli (cl. 1968), Bartolomeo Anzalone (cl. 1963) e Giovanni Domenico Sscimonelli (cl. 1967), ritenuti responsabili della rapina di un TIR carico di pesce congelato, del valore di circa € 100.000, e di un connesso sequestro di persona nei confronti dell’autista dell’autoarticolato, proveniente da Napoli, consumati nella mattinata del 24 aprile 2015 nel Porto di Palermo.
Grazie alle indagini condotte in sinergia dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, si è quindi pervenuti all’individuazione e all’arresto dei responsabili, in corso di esecuzione in queste ore. Anzalone e Napoli, pluripregiudicati, con precedenti specifici per rapina, ritenuti contigui alla criminalità organizzata del capoluogo di regione, sono stati tratti in arresto a Palermo. A Scimonelli, di Partanna, arrestato nell’estate del 2015 in quanto ritenuto fiancheggiatore e bancomat del latitante Matteo Messina Denaro, il provvedimento è stato invece notificato in carcere.
Scimonelli, conosciuto come “Mimmo”, ricopre, secondo gli investigatori, un ruolo di spicco all’interno della famiglia mafiosa di Partanna e rappresenta l’anello della catena epistolare che fa capo alla primula rossa castelvetranese per conto di cui scambiava “pizzini” con i boss mafiosi. Considerato uno dei postini più accreditati del super latitante Matteo Messina Denaro avrebbe utilizzato una bambina, figlia di un collaboratore di giustizia, per veicolare i “pizzini”. Scimonelli è stato oggetto del sequestro dei propri beni ammontanti a circa 3 milioni di euro lo scorso mese di luglio. sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani – ha aggredito beni personali intestati anche alla sua convivente e ai parenti di quest’ultima. Sotto sequestro anticipato sono finiti 8 beni immobili, 5 beni mobili registrati tra autovetture, furgoni e mezzi meccanici, 4 società, 1 partecipazione in altre società e 15 tra conti correnti e rapporti bancari.Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finite anche quattro aziende, già tutte sotto sequestro penale dal 2015: la ditta individuale “Scimonelli Giovanni”, l’azienda agricola “Occhiodisole Srl”, la “Esse immobiliare Srl” proprietaria di due supermercati Despar a Partanna, in viale Papa Giovanni XXIII, e a Gibellina, e la “Superal Srl”, azienda in fallimento che detiene una quota della società “Emmeb Srl” e il supermercato Despar, attualmente chiuso, di via Cialona a Partanna.
L’operazione odierna che ha portato all’emissione di una nuova ordinanza di custodia cautelare a carico di Scimonelli e alla cattura dei due suoi complici Anzalone e Napoli nasce dallo sviluppo di convergenti elementi investigativi, il G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Palermo e le Squadre Mobili di Palermo e Trapani, sotto il coordinamento della locale D.D.A., hanno ricostruito l’intera vicenda, accertando che due dei rapinatori, con il volto coperto da un passamontagna, dopo aver immobilizzato e malmenato il conduttore, lo avevano legato, imbavagliato e incappucciato, conducendo poi il TIR alla volta di Trapani, ove Scimonelli presunto mafioso partannese ritenuto fiancheggiatore del latitante Matteo Messina Denaro, e proprietario di alcuni supermercati nella zona, era pronto a ricevere e a piazzare sul mercato l’ingente partita di pesce. Un casuale posto di controllo delle Forze di Polizia, all’altezza di Balestrate, induceva alla fuga i rapinatori, che abbandonavano l’autista, rinchiuso nella cabina, l’intero autoarticolato e il carico, facendo perdere le loro tracce nei campi adiacenti l’autostrada.