Raid alla Mestra srl di Mazara. Semplice furto o sabotaggio?

Raid alla Mestra srl di Mazara. Semplice furto o sabotaggio“Non ci faremo intimidire da atti vessatori. La nostra attività continua”, dice l’avvocato Ernesto Forte, amministratore giudiziario della Mestra srl. L’idea ha un’idea precisa sul movente del furto subito ieri sera.

La Mestra, azienda che si occupa di smaltimento di rifiuti con sede a Mazara del Vallo, fa parte dei beni sequestrati dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani ai fratelli Carlo Antonio e Giuseppe Loretta ritenuti vicini al boss mazarese Vito Gondola, oggi deceduto. In primo grado sono stati rispettivamente condannati a 14 anni e a 7 anni e 8 mesi di carcere.

L’incursione è avvenuta ieri sera nello stabilimento di Contrada Triglia Scaletta. C’erano stati dei piccoli furti in passato. Stavolta è diverso, è stato un raid.

Le indagini sono affidate ai carabinieri che ipotizzano l’arrivo simultaneo di almeno sei o più persone. Sono entrate scardinando la saracinesca di un garage non vigilato dalle telecamere di sorveglianza. Il resto dell’impianto è coperto dalle immagini, ma gli occhi elettronici sono stati disattivati tagliando i fili dell’alimentazione elettrica.

Hanno rubato il gasolio nei serbatoi dei mezzi e nella taniche di scorta, tutte le batterie e i gruppi elettrogeni, i martelli pneumatici. Fin qui sembra, purtroppo, un furto come tanti altri.

È quanto trovato all’interno degli uffici amministrativi che fa ipotizzare si sia trattato di un’azione mirata per bloccare il lavoro dell’impresa. La Mestra sta per chiudere un accordo con il Comune di Mazara del Vallo per smaltire l’amianto della vecchia rete fognaria che sarà dismessa.

Al di là di cassetti messi a soqquadro e la contabilità strappata nulla mancava. Si sono disinteressati di modem, scanner, fotocopiatrice, computer portatili, televisori. I ladri, però, hanno tranciato i cavi dell’Adsl, di fatto isolando l’azienda. L’amministratore, seppure preoccupato, si è subito attivato per mettere le cose a posto lancia un messaggio di fiducia: “Non spetta a noi ma agli investigatori trarre delle conclusioni. È come se qualcuno avesse voluto rallentare il nostro percorso. Dopo un periodo di difficoltà abbiamo preso delle commesse e mantenuto in posti di lavoro. Ci siamo rialzati e ci rialzeremo subito, anche dopo questo episodio”.

FONTE: LIVESICILIA.IT

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