PSR 2014/2020 entra nella fase operativa, finanziamento in 4/5 mesi

L’attesa è finita. Il nuovo Psr 2014/2020 finalmente entra nella fase operativa anche in Sicilia. Con una cifra ragguardevole, circa 2,2 miliardi di euro per i sette anni. Contributi fino al 70 per cento. Dal tetto massimo di spesa ai criteri per ottenere i punti, tutti i dettagli. Dalla presentazione del progetto all’erogazione del finanziamento stimati 4/5 mesi. Presentazione dell’assessore Cracolici giovedì 24 a Palermo. 

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Entra dunque nella fase cruciale. Con una delle misure più strategiche, la 3.2, ovvero quella che nel precedente Psr era individuata come “133” rivolta al sostegno per l’attivita di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato dell’Unione europea, Italia compresa ovviamente. A presentare la misura 3.2 sarà lo stesso assessore siciliano dell’Agricoltura Antonello Cracolici in un incontro che si terrà giovedì 24 marzo alle 12 a Palermo presso la sede dell’assessorato in viale della Regione Siciliana, 2771, di fronte l’ex Motel Agip, sulla carreggiata in direzione Trapani.

Ed ora tutti i dettagli. La dotazione finanziaria fino al 2020 è di otto milioni, suscettibile di nuovi impinguamenti. Anche questa volta è rivolta alle associazioni di produttori, consorzi di tutela, consorzi di aziende che producono in biologico, consorzi di cooperative e associazioni che raggruppino almeno 9 produttori che completino la filiera. I progetti potranno essere finanziati al 70 per cento. Il tetto massimo di spesa ammesso per ogni singolo progetto è di 750 mila euro per i concorsi e le associazioni e 200 mila euro per coop e le ats, le associazioni temporanee di scopo. Ma la spesa ammissibile al finanziamento non potrà essere superiore al 20 per cento del valore della produzione certificata dei soci che compongono l’associazione.

Tradotto dal burocratese: se dieci produttori fatturano per quel prodotto che si vuole promuovere un milione di euro possono presentare un progetto massimo di 200 mila euro e potranno ottenere un contributo di 140 mila euro. Le istanze andranno presentate ai Caa, i centri di assistenza agricola ed entro 10 giorni il cartaceo dovrà essere inoltrato all’assessorato. Non ci sarà una graduatoria: la valutazione avverrà a sportello. Le domande di sostegno saranno finanziate dall’assessorato sulla base dell’ordine cronologico di presentazione al Caa.

I punteggi
Trenta punti minimo. Cambia qualcosa rispetto alla misura 133 del vecchio Psr. Ecco alcuni dei criteri: se a presentare un progetto sono i consorzi di tutela riconosciuti dal ministero di Doc, Dop si ottengono dieci punti; se si tratta di consorzi che producono in biologico i punti sono 15; se si è riconosciuti dai sistemi di qualita i punti sono cinque. A questi si sommano altri punteggi tra cui: chi produce per un valore di più di tre milioni di euro ha 15 punti, maggiore di un milione e minore di tre milioni dieci punti, maggiore di 500 mila euro e uguale a un milione sette punti. Un altro criterio riguarda la qualità e la coerenza del progetto anche con riferimento all’area geografica e le azioni che si vanno a svolgere: se investi più del 75 per cento all’estero conquisti 20 punti, maggiore del 50 per cento e minore o uguale al 75 per cento dieci punti. Altro criterio riguardano i mercati di riferimento: se le azioni prevedono più del 50 per cento delle attività svolte a diretto contatto con consumatori e operatori commerciali si ottengono venti punti, se meno del 50 per cento zero punti. Ancora un criterio: i prodotti certificati (Dop, Doc ecc ecc.) riconosciuti dal ministero o da Bruxelles da meno di due anni ottengono venti punti. Maggiore di due anni e minore o uguale a cinque anni i punti sono dieci.

Spese ammissibili
Tante le spese che potranno essere ammesse. In buona sostanza spese di grafica, redazione testi, partecipazione alle fiere, pubblicità sui giornali – anche quelli on line, la novità di questo Psr – cartellonistica, opuscoli, video e degustazioni. Nel complesso sono ammesse, tra le altre, le spese per la fornitura di beni e servizi necessari all’attività di informazione: dalla progettazione alle attività di comunicazione. E ancora le spese per campagne promo pubblicitarie e incontro con operatori, le spese per la partecipazione a manifestazioni, fiere ed eventi e le spese generali di progettazione. Utile sapere che anche il prodotto portato alle fiere o ad eventi può essere ammesso al finanziamento nella misura del dieci per cento del costo dell’iniziativa.

Per esempio se spendi ventimila euro per partecipare a una fiera si può ottenere un contributo del 70 per cento di duemila euro purchè si dimostri che il prodotto dell’azienda che va alla fiera è stato efettivamente spedito (serviranno le bolle di accompagnamento). Inutile dire quanto il varo di questa misura sia atteso soprattutto dal mondo del vino siciliano che si appresta a partecipare al Vinitaly, una voce di spesa significativa. L’avvio del Psr fa tirare un sospiro di sollievo a molti produttori già associati o pronti ad associarsi. Adesso è corsa contro il tempo per presentare progetti e preparare rendiconti.

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