Premiato come Miglior film, “AdOvest”, il corto del Liceo Pascasino di Marsala
“AdOvest”, il corto del Liceo Pascasino di Marsala premiato come Miglior Film al festival Mente Locale
Miglior film. E’ questo il premio vinto da “AdOvest” il cortometraggio realizzato e prodotto dagli studenti del Liceo Pascasino di Marsala, in finale al festival “Mente Locale”.” Per noi era già fantastico essere tra i finalisti, dato che alla rassegna hanno partecipato più di 150 istituti scolastici. Vincere, adesso, è una grandissima soddisfazione, che va innanzitutto condivisa con i ragazzi che hanno realizzato questo lavoro, con i docenti, e con chi ci ha aiutato nella regia e nella scrittura” dichiara la dirigente del Liceo “Pascasino” Anna Maria Angileri.
“AdOvest. Andare o restare?”, è diretto da Francesco Dinolfo e Alessio Piazza e scritto da Giacomo Di Girolamo. Il cortometraggio mette al centro gli studenti del Liceo Pascasino di Marsala e l’interrogativo che segna i loro ultimi anni scolastici: che fare dopo il liceo, partire o restare? Lungo tutto il film, i ragazzi provano a rispondere con coraggio e sincerità, seguendo gli esempi dei loro fratelli maggiori, di chi è partito e ha avuto successo e di chi è rimasto ed è riuscito a riscattare, almeno un po’, il posto in cui vive.
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La cerimonia di premiazione si è tenuta, in streaming, sabato 8 Maggio. Per “AdOvest” è andato il premio più importante: è stato infatti scelto come miglior film dalla giuria composta dagli studenti delle scuole medie superiori italiane. “Un film realizzato da giovanissimi, pensato come una lettera per i loro amici e “fratelli” di tutta Italia, è riuscito a raggiungere il suo scopo. E questo è molto emozionante” aggiunge Angileri.
Il Festival è stata anche l’occasione per mettere in rete tante scuole di tutta Italia, nonostante l’impossibilità a svolgere la manifestazione di presenza. E così, il premio come “Migliore recensione” è andato ai ragazzi del Liceo Artistico “Rosa Luxemburg” di Acquaviva delle Fonti (in provincia di Bari), proprio con una recensione dedicata al film dei ragazzi di Marsala: “Ogni luogo ha qualcosa in sé che lo rende unico – scrivono gli studenti -. Le barche sono la metafora nella quale gli studenti del Pascasino si riconoscono: granelli di sale in un mare sconfinato. “AdOvest” è un rito di passaggio tra l’età dei sogni e quello della realtà, sospesi tra passato e futuro, tra andare e restare, raccontato con sentimento e credibilità”.
Il video della cerimonia di premiazione è disponibile a questo link: https://vimeo.com/546841049?fbclid=IwAR1f9vOTO3UNZQuZ0SMwOBjmpIxVmiNdszzGltV18h1Nw6NDvV1XwtfmURk
Qui, invece, la recensione vincitrice dedicata proprio al film AdOvest dagli studenti del Liceo “Rosa Luxemburg”.
Ogni luogo ha qualcosa in sé che lo rende unico. Luogo della memoria, ma anche non-luogo dell’io all’eterna ricerca di qualcosa. Tra schiumose onde e magici tramonti si intrecciano parole che si lasciano trasportare dai delicati soffi del vento, mentre le barche di Marsala si dematerializzano: le barche sono la metafora nella quale gli studenti dell’istituto superiore Pascasino si riconoscono, granelli di sale in un mare sconfinato.
Il viaggio è il simbolo-matrice di quest’opera, che si concretizza nell’immagine di una valigia abbandonata sul molo. Lasciare quel bagaglio in quel posto in cui si è cresciuti, per raggiungere una realtà sconosciuta, è lasciare qualcosa di sé forse nella speranza di tornare. Come le onde del mare. Un mare che, con sorprendenti inquadrature a piombo, si mostra separato in un est e in un ovest, in un nord ed un sud, da un percorso che raccorda i punti di partenza e di arrivo del racconto filmico. All’inizio è un viaggio personale, un cammino intimo verso le paure ma con la voglia di sfidare i propri limiti; alla fine è l’unirsi in un coro di passi per prepararsi al passaggio tra l’età dei sogni e quella della realtà, che solo affrontato insieme porterà ad una nuova era. Un’alba e un tramonto, una catarsi e un’enfasi, una realtà sospesa tra passato e futuro: andare o restare.
La scelta compositiva, semplice ma efficace, e l’interpretazione spontanea degli attori amatoriali donano sentimento e credibilità al prodotto. La colonna sonora lo rende scorrevole e suggestivo, permettendo allo spettatore di immergersi nella visione. Molto interessante sia la scelta dei campi lunghi che, anche grazie all’uso del drone, valorizzano le bellezze del territorio, sia i movimenti di camera con i vari raccordi, che seguono i personaggi dando allo spettatore l’impressione di entrare nella scena. Originale anche la tecnica narrativa, che gioca sull’alternanza tra le interviste in interno e le riprese dei luoghi in esterno. Il tutto sostenuto da un montaggio fluido che conferisce un ritmo piacevole e coinvolgente a tutto il prodotto. Ben curata anche la coerenza stilistica negli aspetti cromatici: il blu è la nota dominante, nelle sue varie sfumature, una sorta di filo conduttore che ritroviamo nei vestiti, nel cielo, ma soprattutto nel mare. Un mare da cui tutto inizia e tutto finisce, in cui ogni partenza è un eterno ritorno.