Prefettura, il Sindaco Grillo non era presente al Comitato per la Sicurezza

Il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, tenutosi ieri in Prefettura a Trapani, ha visto la partecipazione dei Sindaci dei Comuni di Salemi, Partanna, Paceco, Misiliscemi,  Petrosino,  Castelvetrano e Campobello di Mazara.

 

Immagini di repertorio: controlli interforze nel centro storico di Marsala

La notizia della riunione del Comitato è stata resa nota solo oggi attraverso un comunicato stampa diffuso dalla Prefettura di Trapani, e subito salta all’occhio l’assenza del Sindaco di Marsala. Non è chiaro se fosse assente per motivi istituzionali o perché non invitato all’incontro. Inoltre, non vi è alcun riferimento alle tematiche affrontate o alle misure che si intendono adottare per frenare la pericolosa recrudescenza della microcriminalità, in particolare quella di origine extracomunitaria.

 

Forse Massimo Grillo, Sindaco di Marsala, non è stato invitato da Sua Eccellenza il Prefetto perché era stato precedentemente convocato d’urgenza lunedì 16 settembre, a seguito dei gravi fatti di cronaca avvenuti in città, tra cui la brutale aggressione di una 21enne marsalese da parte di due giovani tunisini (insultata, sputata in faccia, picchiata e ferita da due fendenti di coltello durante la rapina del proprio smartphone). Anche in quell’occasione, la Prefettura non ha diffuso alcun comunicato stampa su quanto concordato per frenare i disordini di ordine pubblico e garantire la sicurezza a Marsala.

 

Il Sindaco Grillo, appena rientrato dalla Prefettura in Consiglio Comunale a Marsala (quasi interamente dedicato alla nuova escalation della microcriminalità, in particolare quella degli stranieri), è stato molto vago e approssimativo nel riportare quanto detto durante la riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. Sicuramente in quella sede avrebbe dovuto esternare la paura con cui tanta gente si reca in centro o vive nelle periferie, a causa dei continui atti delinquenziali e criminali di bande di giovani immigrati che sempre più spesso si rendono protagonisti di risse, lancio di bottiglie, accoltellamenti, furti, rapine, uso e spaccio di stupefacenti. Avrebbe dovuto chiedere al Comitato prefettizio immediati interventi sul territorio per prevenire, contrastare e reprimere il grave fenomeno.

 

Questo silenzio snervante delle Istituzioni, le gravi carenze negli organici (sia di uomini che di mezzi) delle Forze dell’Ordine, che a stento riescono a garantire i propri servizi in una città-territorio di oltre 80 mila abitanti che vivono in 104 borgate extraurbane (tutte abitate), non rassicura i residenti e tantomeno visitatori e turisti. In città cresce la preoccupazione e sempre più gente si è “reclusa” volontariamente nelle proprie abitazioni, limitando le proprie uscite per paura.

 

È in fase di costituzione un Comitato spontaneo di cittadini, tra cui liberi professionisti, imprenditori e cittadini comuni. Lo scopo del Comitato è duplice: interagire con le Istituzioni (in materia di Sicurezza, Ordine Pubblico, emergenze in genere, proporre interventi legislativi) e con le vittime di episodi criminali (dare assistenza, rappresentarli nelle sedi istituzionali, costituirsi parte civile nei processi, ecc.). L’esigenza di un Comitato cittadino nasce a seguito dei numerosi fatti di cronaca di cui sono protagonisti cittadini stranieri, per evitare che questa deriva possa sfociare in atti razziali di giustizia privata. La tranquillità in questa città storica per la convivenza multietnica non può e non deve essere messa in pericolo da qualche gruppetto di scalmanati che credono di essere impunibili, non sapendo magari che ogni volta che vengono denunciati a piede libero subiranno un processo penale con relative condanne. Ma questa è un’altra storia che presto sarà portata dal nascente Comitato Cittadino, attraverso il coinvolgimento dei Deputati eletti in questa provincia, all’attenzione del Parlamento nazionale.

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