Precari, l’Ars chiede una norma nazionale
I precari siciliani attendono la stabilizzazione da più di un quarto di secolo
Tempi bui per i precari siciliani, giunti per l’ennesima volta al giro di boa senza sapere se possono continuare a lavorare per forza d’inerzia o se è giunto il giorno della parola fine. Un dato è certo, con la legge in vigore, la Sicilia non può assumere, lo potrebbe fare se il Governo, così come previsto dallo Statuto Speciale, poter legiferare in materia lavoro ed assumere personale seguendo le proprie, di linee guida. La legge D’Alia si è rilevato un vero e proprio bluff, e la cosa peggiore è che ad ordirlo possa essere stato proprio un siciliano, come è lui.
“Chiudere la pagina del precariato con la definitiva stabilizzazione dei lavoratori, creando apposite deroghe sia al blocco delle assunzioni che ai limiti imposti dal patto di stabilità”.
Lo dice la vice presidente della commissione Lavoro Mariella Maggio illustrando il documento, sottoscritto da tutti i presidenti dei gruppi parlamentari all’Ars, che impegna i parlamentari nazionali a condividere il disegno di legge che stabilendo linee guida certe consenta alla Regione Sicilia, attraverso la propria potestà legislativa, di normare il settore dell’accesso all’impiego.
“Le disposizioni nazionali non facilitano i percorsi di stabilizzazione, ma è arrivato il momento di dare certezze ai circa 23000 lavoratori precari che negli ultimi anni sono stati impiegati in servizi di pubblica utilità. E’ questo l’impegno condiviso da tutti i gruppi parlamentari regionali che si attiveranno diventando stimolo per il Parlamento nazionale affinché porti avanti un ddl che affronti il tema del precariato”.
“La sottoscrizione del documento da parte di tutti i capigruppo all’Ars rappresenta un sostanziale passo avanti verso la risoluzione di una vertenza più che ventennale. Solo un intervento unitario di tutte le forze politiche può portare,infatti, ad una elaborazione legislativa che chiuda definitivamente la triste vicenda del precariato siciliano. Porteremo avanti con determinazione la proposta, affinchè venga trasformata in legge nazionale nel più breve tempo possibile”. Questo il commento sulla sottoscrizione del documento dell’ On. Antonella Milazzo, componente della commissione Lavoro all’Ars.