Precari in sciopero, da 25 anni in corsa per la stabilizzazione
Torna a protestare i precari degli enti locali siciliani a Palermo; un vero esercito di 22.000 lavoratori è sfilato questa mattina in cerca di risposte concrete della Regione Sicilia.
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Dopo un quarto di secolo, quelli che erano i giovani dell’articolo 23, oggi sono uomini e donne mature, con i capelli brizzolati e le rughe sul volto, uniti da un dramma comune, quello dell’occupazione. Sono trascorsi 25 anni, fatti di lunghe attese e di promesse mai mantenute. Dire che sono stanchi è superfluo! Chiedono la stabilizzazione “ma soprattutto di non essere piu’ ostaggio di una politica litigiosa ed inconcludente che si ricorda di loro solo sotto campagna elettorale”.
Oggi a Palermo è di scena la “farsa” di sempre, il copione tragico-comico che si ripete con cadenza annuale che vede da un lato la disperazione, evidente, di 22 mila lavoratori a cui viene negato il futuro; dall’altro i volti sornioni di politici eternamente in campagna elettorale e di sindacalisti in cerca di identità. Tutti insieme, in corteo fino a piazza Indipendenza davanti alla presidenza della Regione a cui addossare tutte le colpe. La Sicilia di Pirandello non è cambiata, non esistono più le zolfatare, ma le condizioni del lavoratore “schiavo del padrone di turno” continua ad esserci. Cosa peggiore quando lo “schiavista” è lo Stato Democratico delle “pari opportunità” che ha permesso alla Regione Sicilia, di proroga in proroga, di “rubare” i migliori anni della loro vita con il precariato; alias lavoro nero legalizzato!
Per i sindacati, “non importa se per la stabilizzazione di questi 22mila lavoratori serva un’Agenzia unica o si utilizzi, invece, la Resais. L’importante e’ che ci sia un soggetto in grado di farsi carico una volta e per tutte di tutti questi rapporti di lavoro”. Sostiene il segretario generale, Claudio Barone: “Non si puo’, ogni anno, giocare con il futuro di migliaia di famiglie e mettere in crisi i Comuni che dipendono da questo personale. Continuiamo, quindi, a chiedere ai rappresentati della politica nazionale e regionale un incontro urgente per trovare delle soluzioni. Sino ad ora non si e’ voluto affrontare il problema e i vari Governi hanno prorogato di anno in anno il contratto dei precari”.
“Il futuro di oltre ventidue mila lavoratori è nelle mani di un’amministrazione regionale incapace di affrontare con serietà l’ormai annoso nodo precariato negli enti locali e di un governo nazionale che non vuole ancora una volta assumersi le proprie responsabilità. Sottovalutare la protesta e la rabbia di questi siciliani, anche oggi in piazza senza un interlocutore serio, è un errore grave di Palazzo d’Orleans e di Palazzo Chigi. Rosario Crocetta ha il dovere di individuare una strada definitiva di stabilizzazione. I precari siciliani sono primi per record di rinnovi, situazioni che hanno davvero dell’incredibile. Non si può rimanere precari per decenni”, così l’onorevole Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’ARS e componente della commissione Lavoro.
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Per il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi “si deve smettere con le liti politiche e la propaganda. Anche quest’anno, al massimo, i lavoratori incasseranno una proroga che non risolvera’ il problema. Una condizione frutto delle divisioni e dell’incapacita’ dei soggetti che in questi anni non sono stati in grado di risolvere una delle questioni piu’ importanti dell’Isola .